Espandi menu
cerca
Potere assoluto

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

Recensioni

L'autore

stanley kubrick

stanley kubrick

Iscritto dal 6 ottobre 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 73
  • Post -
  • Recensioni 153
  • Playlist 13
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Potere assoluto

di stanley kubrick
8 stelle

Se Potere Assoluto fosse fatto specialmente di flashback, sarebbe molto simile a Onora Il Padre E La Madre del compianto e scompraso da poco Sidney Lumet. Sia chiaro, rimarrebbe simile solamente per l'argomento trattato (il denaro) e per la costruzione affascinante che la storia ha, montata alla perfezione. Però, questa fatica di Clint Eastwood, parte subito con un incipit imprevedibile. La tensione avvolge subito lo spettatore che, successivamente, si immedesima nei panni del ladro professionista nascosto, a insaputa degli altri, in uno specchio finto, dove può vedere tutti i fatti. Eastwood non vuole andare troppo per il sottile e parte in quarta. Di solito, questo inizio potrebbe portare a un finale troppo prevedibile oppure, in qualche modo, troppo veloce ai fini narrativi. Il regista californiano, invece, dietro alla macchina da presa ci sa stare bene, perfino quando, all'interno della trama, ci mette una rapporto difficile, quello del ladro con la figlia (interpretata da una brava Laura Linney).
Il sesso, nelle pellicole di Eastwood, è quasi del tutto inesistente. Il presidente degli Stati Uniti ha una relazione segreta con la seconda moglie di un riccone, che oltretutto ha anche aiutato il presidente a diventare quello che è. Il ladro è animale silenzioso e non vuole svelare la sua presenza, ma si limita a osservare da una stanza segreta. Ma poi l'incontro tra i due diviene violenza e, successivamente, morte della donna. Perchè la donna universale è emarginata dal resto del mondo. L'unica donna che riesce a mantenere la sua fama è l'assistente del presidente, con un carattere severo ma con estrema mano ferma. E' lei che riesce a coprire il presidente e i servizi segreti (loro a uccidere la donna).
Corpi fermi stanno alla base dei dipinti creati in una galleria d'arte. Il ladro frequenta questo edificio, travolto dalla passione del dipingere con le mani. Gli umani che stanno dentro alla cornice dei quadri aspettano il loro effettivo partorimento dalla mano di un nuovo Picasso. Eppure, sanno che quando verranno disegnati, resteranno appesi a un muro, imprigionati dalla cornice che li avvolge in una stretta davvero claustrofobica. Questa situazione si ripete con la situazione dello specchio finto, la claustrofobia potrebbe prendere di mira il nostro e degenarlo, silenziosamente, verso un universo parallelo, quello dell'Hereafter. Le due immagini si collegano direttamente l'una all'altra e, successivamente, si spezzano quando l'incipit finisce. Infatti, dopo quell'evento, i corpi imprigionati e disegnati su tela continuano a volteggiare davanti alla macchina da presa, invece, dentro quella stanza che fa da nascondiglio, ci ritorneremo molto tempo dopo, a seguito delle indagini della polizia.
Una corsa al giorno toglie il medico di torno. Questo proverbio potrebbe essere associato all'inseguimento iniziale quando il ladro scappa dai due agenti dei servizi segreti. Oppure alla voglia di fare jogging della figlia del ladro. Specialmente in quest'ultima, potrebbe tornare bene anche il vero proverbio, una mela al giorno toglie il medico di torno. Infatti, la figlia mangia male, come sostiene il padre che, anche se la vede poco, come ogni padre che si rispetti, si prende cura di lei, anche indirettamente e a sua insaputa, quando si intrufola silenziosamente a casa sua per guardare cosa c'è dentro al frigorifero. Una cosa, però, è bene dirla. Non si intrufola a casa della figlia per confiscargli qualcosa da mangiare oppure gioielli preziosi. La casa della figlia entra in contrapposizione con quella del padre. La prima non ha nessuna foto di famiglia (ancora cornici che rendono l'ambiente claustrofobico) per ricordare i bei tempi passati. La seconda, invece, è piena di ricordi passati, che rendono l'edificio un luogo abitabile, perchè queste foto non sono rinchiuse, sorridono e sono felici, si abbracciano. A loro volta, queste foto sorridenti entrano anch'essi in contrapposizione con le figure stravolte, piangenti che sono presenti all'interno della galleria d'arte che il ladro frequenta. L'ambiente che frequenta quest'ultimo è tempestato di figure imprigionate (che rappresentano l'anima cattiva che c'è nell'inconscio del ladro) e di figure felici, che sperano, nell'aldilà, in un mondo veramente migliore (che rappresentano i momenti felici che il personaggio ha vissuto nel corso dell'intera vita, tralasciano, naturalmente, l'ambiente sporco e lurido della prigione, dove è stato rinchiuso per anni e anni).
La polizia è contro i servizi segreti. Questo elemento si denota nella scena del bar e si stravolge nel rapporto (quasi del tutto) amichevole che si manifesta tra due agenti, uno dei servizi segreti e l'altro della polizia. Sono uguali soltanto per il fatto del ladro, lo vogliono trovare ma entrambi per scopi diversi. I servizi segreti lo vogliono disintegrare perchè ha la prova inconfutabile della verità che è successa quella stessa notte. La polizia lo vogliono incastrare e mettere dietro le celle per il resto della sua vita. Ma questo ladro, oltre che essere estremamente bravo nel "lavoro" che svolge, ha anche l'elitè di non uccidere. In tutta la sua vita, tralasciano la guerra a cui ha partecipato uccidendo vari soldati, non ha mai ucciso un uomo in carne e ossa. Entra nel cuore dello spettatore anche per questo fatto, che noi che guardiamo ne teniamo conto, al pari delle altre qualità che il protagonista, in un film, deve assolutamente avere.
Nonostante abbia raccontato la verità, ucciso un membro dei servizi segreti (in quel caso lo spettatore può chiudere un occhio) e ristabilito il rapporto con la figlia (che nel frattempo è stata catapultata da un membro dei servizi segreti in un burrone mentre era all'interno della sua macchina, in quel momento era in ospedale) i suoi disegni sono ancora provocatori e imprigionati dentro un'abitazione che provoca claustrofobia assoluta. Oltretutto, il disegno finale rappresenta la figlia che cerca di riuscire a riprendersi dopo aver macinato sudore e sudore anche stando sdraiata in un letto a dormire per tutto il finale. E anche se la verità, alla fine, non la sa nessuno, il potere assoluto prende il sopravvento. Perchè quest'ultimo significa anche questo, verità.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati