Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Eastwood punta sulla tensione per costruire questo thriller a stelle e strisce in cui dà pure il volto al protagonista. I limiti sono evidenti, per quanto la confezione non sia male: una trama dozzinale, qualche inverosimiglianza su cui si potrebbe discutere (fin dall'inizio, in cui un ladruncolo qualunque riesce ad intrufolarsi nell'appartamento in cui il presidente degli Stati Uniti è circondato da guardie del corpo pronte a fare fuoco), dialoghi a dir poco imbarazzanti ("Pietà? Ne ho finita la scorta"). Brrrrrr. Del resto l'origine è un libro di David Baldacci, letteratura contemporanea d'intrattenimento per le masse (peraltro sceneggiato da William Goldman, uno con già due Oscar all'attivo). Clint è Clint e come attore e regista non si può eccessivamente criticare, cosa che invece va fatta sulle sue scelte dei soggetti, capaci talvolta - come in questa occasione - di lasciare realmente interdetti. Un tentativo simile si ripeterà sei anni dopo con Debito di sangue.
Un ladruncolo assiste per caso ad un omicidio nell'appartamento in cui si era intrufolato; la faccenda è ancora più complessa poichè l'assassino è il presidente degli Usa e la vittima una sua amante. Il ladruncolo riesce a fuggire indisturbato, ma, scoperto, si ritroverà braccato.
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