Regia di Jerry Zaks vedi scheda film
Un film di attori, commovente dramma familiare sorretto da tre grandi interpretazioni di Diane Keaton, Meryl Streep e Leonardo DiCaprio che lo innalzano sopra la media. Voto: 7, 333 su 10.
Voto 7,333 su 10
Mi che mi sembra che qui su filmtv La Stanza di Marvin venga ingiustamente maltrattato, con una media troppo bassa ed accuse di essere un melenso piagnisteo. Certo è una storia zeppa di disgrazie, che affronta la malattia e la morte in formazione multipla, e ammetto che alcune scene non lesinino in sentimentalismo. Tuttavia si tratta a mio parere di un dramma familiare ben scritto che riesce a commuovere e ad emozionare, grazie soprattutto alla bravura degli attori.
Il drammaturgo Scott McPherson (che non vide mai il film poiché morì di AIDS nel 1992 a soli 33 anni) adatta per il grande schermo la sua omonima pièce, in uno script molto compatto che scorre veloce verso un finale repentino al punto da sembrare quasi sbrigativo. In poco più di 90 minuti riesce comunque ad affrontare sia la tragedia della malattia che il difficoltoso riannodarsi del rapporto tra le due sorelle che non si vedono da vent'anni ed hanno più di un torto da rinfacciarsi.
La regia di Jerry Zaks è discreta e si mette giustamente al servizio degli interpreti, potendo contare su un cast straordinario che sostiene il film sulle loro amplissime spalle di mostri di bravura.
Il terzetto dei protagonisti è più di quanto qualunque regista potrebbe sognare. Diane Keaton incarna tutte le sfumature del dramma di una donna che ha sacrificato l'esistenza alla cura del padre e ora deve accettare la probabilità della sua prossima dipartita. Meryl Streep si conferma la più grande della sua generazione: quanta espressività riesce a concentrare in quel mezzo sorriso abbozzato, nella sua ultima inquadratura?!? Di Caprio ancora giovanissimo ma tutt'altro che acerbo dimostra un talento precoce che lo proiettava in quegli anni nel firmamento delle star. Solo De Niro l'ho trovato sprecato in un ruolo di contorno abbastanza insulso per un attore del suo calibro
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