Regia di Robert Harling vedi scheda film
Se Voglia di tenerezza era un soap-melò, il seguito è invece scritto e girato con ritmo, spirito e cinismo alla vecchia maniera. é un piacevole "andante con brio" che si arrende, negli ultimi 20', alla lacrimuccia, istigata dalla ricomparsa (5' di orologio) dell'amico astronauta, il lapidario nonno Jack Nicholson.
Dopo la morte della figlia Emma, Aurora ha cercato di crescere i tre nipoti in maniera amorevole anche se un po' soffocante. Tutti ormai cresciuti, i ragazzi sentono il bisogno di rendersi autonomi. In maniera diversa, Tommy, Teddy, Melanie si danno da fare per costruirsi una propria vita, ma Teddy finisce in carcere per spaccio di droga, e Melanie decide di andare a vivere con un amico, che però poi la lascia per un'altra. Aurora però non cambia carattere e soprattutto deve contrastare le mire di Patsy, che era la migliore amica di Emma e ora vorrebbe essere consultata sul futuro dei ragazzi. Nel frattempo Aurora riceve le attenzioni del giovane analista Jerry, al quale si era rivolta per capire meglio se stessa e le proprie idee. Con lui vive una storia, che finisce quando anche Patsy riesce a conquistare Jerry. Delusa e stanca, provata anche dalla morte della vecchia governante, Aurora riceve la visita dell'antico amico Garrett, l'astronauta suo amore degli anni giovanili. E' l'ultimo momento di felicità. Sentendo le forze venirle meno, Aurora si spegne, circondata dai nipoti ormai però arrivati ad una serena situazione personale.
Magari si poteva aspettarsi un poco di più, nel gruppo dei realizzatori ci sono persone interessanti: il regista debuttante Robert Harling, sceneggiatore, è un ex attore specializzato in voci fuori campo e pubblicità; la produttrice Polly Platt, ex moglie di Peter Bogdanovich, è stata soggettista e sceneggiatrice anche di "Pretty Baby" di Louis Malle.
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