Regia di Tom Shadyac vedi scheda film
È immaginabile la vita in una società purgata da ogni tipo di menzogna? Più che fornire una risposta fruibile hic et nunc, gli sceneggiatori Paul Guay e Stephen Mazur lasciano le porte aperte alla riflessione, disseminando il copione di ulteriori quesiti corollari (si rintraccia, tra le righe, una distinzione tra bugie "buone" e "cattive"). Ma mentre nei primi venti minuti lo spunto sociologico è palpabile, dopo il cruciale desiderio di compleanno del figlioletto il film lascia libero campo al Jim Carrey one man show, ovvero alla farsa più esilarante, inverosimile, irrefrenabile, liberatoria e sfrontata mai vista dopo Ace Ventura, l'acchiappanimali, nella quale l'idea del bugiardo a cui tocca essere sincero diventa un povero pretesto in modo da permettere al comico di dare sfogo al suo indiavolato e irresistibile istrionismo facciale alla Jerry Lewis: in questo secondo segmento si ride da spanciarsi, mentre il primo dà più da pensare anche se arranca un pochetto prima di avviarsi davvero. Divertente la gaffe spudorata con l'amante; da incorniciare l'intera sequenza del tribunale. Diretto da Tom Shadyac, regista di fiducia di Carrey.
Musiche del bravo John Debney.
BUON film (7) — Bollino VERDE
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