Regia di Giuseppe Masini vedi scheda film
Storie avventurose ed eroiche di alcuni piloti dell'aeronautica militare italiana nel corso della seconda guerra mondiale.
Polpettone in salsa bellica che non dimostra particolare fantasia o argomenti degni di nota (anzi: tutto è esattamente come appare), Il cielo brucia è la terza e ultima regia per Giuseppe Masini, dopo i due melodrammi L'ingiusta condanna (1952) e La mia vita è tua (1953); a dire il vero i toni qui non sono affatto distanti da quelli melensi del cinema popolare dalla lacrima facile in cui il protagonista Amedeo Nazzari in quegli anni sguazzava. Ma c'è sicuramente una più prominente retorica, non esplicitamente nazionalistica ma neppure tanto distante dalle pellicole 'audaci ed eroiche' promosse dal regime un paio di decenni prima. Masini era stato in aviazione (secondo Wikipedia – sarà vero, non sarà vero – fece carriera fino al grado di generale) e non sorprende pertanto che il soggetto de Il cielo brucia sia suo; anche sulla sceneggiatura il Nostro mette la firma, accanto a quelle di Siro Angeli e dei fratelli Mario e Ugo Guerra – cognome quanto mai consono al contesto. Nel cast oltre al già citato Nazzari compaiono Antonella Lualdi, Franco Interlenghi, Lida Baarova, Fausto Tozzi, Folco Lulli, Walter Santesso e Luigi Tosi: non male; deludono però sia il ritmo che, fattore anche più importante, le riprese aeree. La Lualdi canta Tu, solamente tu in una sequenza canora che la dice lunga sulle ambizioni fotoromanzesche dell'opera. 3/10.
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