Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Traendo spunto molto liberamente dal soggetto della storica pellicola di Robert Siodmak La scala a chiocciola del '1946, Umberto Lenzi confeziona un giallo-thriller davvero molto particolare, particolarmente suggestiva e di fondamentale importanza l'ambientazione dove si svolge la vicenda, rappresentata da una pittoresca cittadina Spagnola che vediamo piuttosto spesso venire “assorbita” all'interno di una coltre di nebbia impenetrabile, contribuendo a creare un atmosfera piuttosto tesa ed inquietante.
L'ottima regia di Umberto Lenzi appare molto delicata nei movimenti macchina, mostrando un consistente utilizzo di primissimi piani decisamente immersivi combinati ad un utilizzo dello zoom molto dolce, mettendo in mostra zoomate particolarmente lente e piuttosto delicate, il tutto contribuisce a rendere l'estetica della pellicola particolarmente gradevole nei confronti dello spettatore. L'iconica Carroll Baker attrice Statunitense trasferitasi in Italia nella metà degli anni '60, che aveva già lavorato in precedenza insieme al regista Umberto Lenzi, interpreta in maniera straordinaria un ruolo molto dolce, decisamente empatico nei confronti dello spettatore.
Siamo di fronte ad un giallo-thriller non particolarmente violento che gioca maggiormente sul fattore della suspence, nonostante non manchino momenti realmente tesi e sequenze particolarmente azzeccate non assistiamo mai in maniera diretta agli omicidi, che avvengono sempre fuori campo o comunque soltanto accennati ma mai mostrati nella loro interezza, fattore che rende Il coltello di giacchio un pellicola decisamente fruibile da chiunque, anche da chi non è particolarmente avvezzo al genere.
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