Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
E' un film un po' particolare, dall'ambientazione ridotta al minimo e dal tono un po' rarefatto. Il dilemma costruito da Heinrich von Kleist nel suo dramma teatrale è restituito con efficacia da Bellocchio, il quale si concentra su questo ed evita altri argomenti che erano subito fuori dalla porta; si pensi al problema della guerra e della pace, e delle motivazioni di una guerra.
Il nodo morale al centro dell'opera non è affatto banale o da tagliare con l'acetta; per questo motivo la scelta di coscienza compiuta dal protagonista non appare così assurda e meramente autolesionistica. Si può certamente discuterci sopra, ma la soluzione ottimale non è immediata, né ovvia. Nel nucleo sta forse quella frasetta della proposta dello zio, cioè "se ritieni di aver subito un'ingiustizia, ti darò la grazia". Probabilmente se avesse detto "A pensarci bene la tua colpa non è meritevole di morte..." Oppure "Il re ti perdona..." la soluzione più ragionevole sarebbe stata un'altra, senza contropartite sulla coscienza. In ogni caso è un problema su cui si può dibattere e avere opinioni diverse.
Ci voleva un grande scrittore per mettere a fuoco una questione come questa. Devo dire che Bellocchio ne ha fatto una soddisfacente riduzione cinematografica, che rispetta lo spirito del testo e ha il coraggio di essere antispettacolare e intimistica. Comunque, lo eviti chi cerca un film di battaglie e di azione.
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