Regia di Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo vedi scheda film
Un film minimalista, quasi ripiegato su se stesso, in un cupio dissolvi dove l'abbruttimento di una periferia che non offre altra salvezza che una "carriera" criminale fa a pugni con la volontà di mantenere una parvenza di normalità. Così non sorprende che i due giovani borgatari finiscano per diventare killer improvvisati, nè che i genitori fingano di non vedere o siano addirittura contenti di una svolta che renda meno grigio un avvenire di ristrettezze. Manca però mordente, sembra quasi una brutta copia dell'episodio dei due ragazzi killer di Gomorra (il mitico "Pisellino" ed il suo sodale flippato), e dialoghi spesso incomprensibili non aiutano il film a fare un salto di qualità, rendendo invece tutto prevedibile e scontato.
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