Regia di Davide Ferrario vedi scheda film
Giro giro tondo, senza cadere in terra. La vita dispensa angosce, ma anche sorprese e si può diventare inaspettatamente adulti sul pavimento di un negozio.
A volte accade che qualche film, grazie all'armonica presenza delle giuste componenti, riesca a diventare un perfetto manifesto di un tempo, di un luogo, di una generazione, di un particolare universo del vivere. Ecco, "Tutti giù per terra" è l'impeccabile raffigurazione delle problematiche giovanili di un tempo non troppo lontano, dei turbamenti ed i dubbi che un ragazzo (od una ragazza) si pongono inevitabilmente in una determinata fase della vita. Buono il ritmo, perfettamente calibrata la colonna sonora, perfetto Mastandrea nella parte dell'universitario disilluso che combatte con famiglia, lavoro, istituzioni e sentimento. Una illuminata fotografia generazionale che calza a pennello con gli anni novanta, un contesto storico dove si rischia(va) di essere presi a calci come "animali stronzi". Il difetto: va contestualizzata. Ma se lo si fa, è un piccolo, meraviglioso capolavoro. Storico.
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