Regia di Davide Ferrario vedi scheda film
La storia è semplicissima, ma come la espone Ferrario è il vero pregio di questo film. Regia scattante, in un certo senso giovane, ma non per questo trendy, con un protagonista in formissima ed una continua riflessione di fondo che, pur non portando a nulla di decisivo, almeno mantiene vivo un discorso per tutto il film, che non è poco. Quello di Walter è un mondo tutto da scoprire e pieno di insidie; ciò che gli si rivelerà è che lui, dotato di discreto senso critico e gusti decisi, sarà destinato dalla vita soltanto a scendere a compromessi. Non è una morale negativa, è semplicemente realistica e il discorso funziona proprio per la sua sincerità e spontaneità prive di falsa modestia o addirittura boria. Compaiono brevemente anche come attori i CSI (ex CCCP), che curano la colonna sonora, degnamente.
Walter, 22 anni, torna a Torino dai suoi dopo un'adolescenza spesa dalla zia romana, per lui un'amica. Presta servizio civile, cerca invano un lavoro decente e così pure fa con l'amore, essendo ancora vergine. Si trova di fronte ad un mondo incomprensibile, brutale, che rifiuta il romanticismo ed il nichilismo del ragazzo. Che capisce che l'unica possibilità per sopravvivere è quella di adeguarsi.
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