Regia di Budd Boetticher vedi scheda film
grande grandissimo noir di boetticher. di una finezza psicologica incredibile. nonostante duri un'ora e uno sputo, ha saputo disegnare dei personaggi degni di un romanzo fiume russo. a causa di intercettazioni telefoniche la polizia riesce a raggiungere uno degli organizzatori e durante il breve e confusionario assedio all'appartamento, viene uccisa l'incolpevole moglie. l'unica persona che aveva saputo voler bene al quattr'occhi, senza mai prendersi gioco di lui ora non esiste più. un errore, ripete sam colui che ha condotto le indagini e l'introduzione forzata nell'appartamento e soprattutto colui che ha premuto il grilletto contro quell'ombra in movimento nell'appartamento al buio. al processo, una volta sentita la condanna di dieci anni di carcere, leon poole guarda senza esitazioni alcune, senza battere le palpebre, insistentemente verso la moglie di sam. scortato verso l'uscita si ferma nel gruppetto composto da sam, sua moglie lila e un collega di sam con moglie, mary, e giura che gliela farà pagare. salto temporale e dopo due anni di buona condotta e di meditata vendetta, leon poole viene trasferita per premiarlo, nella colonia agricola, da dove naturalmente fuggirà, seminando cadaveri. uccide persone che hanno la sventura di metterglisi sulla strada(la guardia carcerata ha preso una roncolata in testa, ma poi è caduto a faccia in giù in un canaletto di irrigazione, quindi se non è morto per il colpo al capo, è morto annegato) incurante di tutto e tutti per raggiungere il suo unico scopo nella sua restante vita. veniamo presto a sapere(i più scaltri l'avranno capito fin da subito)che le mire di poole non sono verso sam, bensì verso la moglie. colpire negli affetti, gli stessi affetti che gli sono stati levati. occhio per occhio! e la moglie di lila è in dolce attesa(splendida rhonda fleming, anche se si fa per un attimo un pò fatica a crederla impegnata a vomitare china sul water o cambiare pannolini senza aver tempo di mettersi in piega la fulva chioma e non poter rientrare in quei meravigliosi completi alla GRETA LA DONNA BESTIA) e le energie di sam dovranno tutte impegnarsi a raccontare bugie credibili per la furba mogliettina che da anni chiede al marito di diventare un uomo da ufficio nine-to-five. poole nel frattempo raggiunge la casa di un vecchio commilitone, un amico, come si spaccia con la riluttante moglie, che molto suo malgrado si vede costretta a farlo accomodare. poole non dorme da più di trenta ore e ha fame e così tiene prigioniera la donna costringendola a fargli da mangiare fino a quando otto, l'amico/commilitone, non torna e lentamente si accorge dell'intruso ricercato riflesso in uno specchio. poole si era preventivamente nascosto dietro il muro della cucina. la moglie pietrificata. poole stesso troppo stanco per essere visibilmente a disagio con otto, ma non tranquillo. la sceneggiatore sapientemente non tratta i due personaggi minori come due figurine bi-dimensionali buone solo per fare metraggio. fanno parte della storia e della storia di leon "foggy" poole, così come veniva chiamato da otto ai tempi della guerra... nebbia, piedi piatti... e perchè no quattr'occhi a scuola, quando chiunque nella vita lo ha vessato e maltrattato. otto osa troppo e leon tira il grilletto e fa fuoco. otto muore. una storia che non può permettersi di divagare, leon deve raggiungere la casa di sam e fare quello che è diventato un dovere. nel frattempo lila se n'è andata dalla casa del collega di sam, perchè deve raggiungere suo marito, colui che lei credeva che egoisticamente le avesse mentito per maggior affezione al lavoro che non a lei, al suo stato, al "futuro"... mary, la moglie del collega, gliele ha dovute cantare in faccia, brutalmente! le ha dovuto ricordare che lei è la moglie di un poliziotto. un uomo a cui viene chiesto molto e dato poco e poi rassegnata e abbandonato il suo ruolo di sicura donna di casa, le dice tra i denti, che lei forse non è come le altre. l'ultimo quarto d'ora è la cronaca dell'attesa dell'arrivo di poole a casa di sam. la via pullula di poliziotti armati fino ai denti che non può che aspettare e scrutare il buio. la sparatoria finale non è forse così importante, è "giustamente" la posa dell'ultima pietra di un film costruito egregiamente per dar spettacolo con una meravigliosa introspezione psicologica dei personaggi. buoni gli attori, con una nota di merito per wendell corey nei panni di leon "foggy" poole e mi piace ricordare john larch nei panni di otto, dee j. thompson nei panni di sua moglie e virginia christine che interpreta mary l'amica di lila che le parla da amica e da moglie di poliziotto.
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