Regia di Dino Risi vedi scheda film
Piacevole commedia a episodi di Dino Risi. Manfredi grande mattatore
Film a episodi, come da tradizione della cinematografia di quel momento storico, il tema è il sesso e il mattatore è il compianto Manfredi. Il primo è “la diva” in cui la Koscina, con il suo indimenticabile sexy appeal, mette in subbuglio il personale sanitario di un intero ospedale e lo distrae dal soccorso di un paziente agonizzante, in “Udienza a porte chiuse” un contadino si accoppia con una gallina e per risarcire il padrone, è costretto a comprarsela ,In “Ornella” , chicca deliziosa, un impiegato delle poste, di probabili tendenze omo, spacciandosi per donna, intreccia una tenera corrispondenza con un vedovo bisognoso di compagnia, al momento dell’ incontro ovviamente sorgono i problemi, incrocio tra due solitudini, tenero e delicato, dallo strepitoso finale, grande duetto di artisti Manfredi/Enrico Maria Salerno; poi nel “Miope” un guardone che ci vede poco, scambia la sua immagine allo specchio per quella della vicina in négligé; a seguire ’Ultima vergine”, Manfredi tecnico del telefono viene scambiato per un pericoloso stupratore, al quale la bella cliente non vede l’ora di concedersi; “Motrice mia” è una variazione sul tema del feticismo, col nostro che trascura la moglie, per recarsi ogni sera a stendersi sui binari,in attesa di provare “l’orgasmo” per un treno che gli passi sopra; chiude l’antologia “Vedo nudo” che è anche il titolo di questo film, episodio indimenticabile con il protagonista che, colpito da una strana forma di erotomania, comincia a vedere tutte le donne nude, in realtà in topless, a cominciare dalle annunciatrici TV, le cosiddette "signorine buonasera" che a fine serata, dopo i convenzionali saluti,si sollevano le camicette e scoprono il seno.Tra trovate goliardiche e riflessioni, con momenti di cinismo e altri più scanzonati, questa commedia ai suoi tempi rappresentò una svolta, una sorta di legittimazione dell'umorismo a sfondo erotico, in un'Italia i cui costumi, per quanto in evoluzione, erano ancora sostanzialmente legati ad una misogina sessuofobia. Grandissima la prova di Manfredi, che come attore trasformista qui dà il meglio di se, con abilità camaleontica, sfoggia una straordinaria abilità a calarsi nei più svariati ruoli.Grande successo di pubblico dell'epoca, fa piacere rivederla.
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