Regia di Wong Kar-wai vedi scheda film
Chi ama è perduto, è destinato a soffrire; chi è amato è cinico, ma anch'esso infelice. Questo sembra voler glacialmente affermare Wong Kar-wai. Non è un gran film, ma neppure un film modesto. Non entusiasma e non affascina, però è diretto (come sempre) in maniera davvero buona dal regista, che tra tonalità giallo-verdi e con un ritmo ed un montaggio tutt'altro che sfrenato ci propone le vicende che nulla hanno di lieto.
Il pregio però di quest'opera sta nel raccontare con sobrietà, senza slanci di tecnica, senza il rischio di (s)cadere nella maniera (che a volte Kar-wai tocca o sembra toccare) e senza le "contaminazioni" occidentalizzate dei film sucessivi, che come nel caso di "Hong Kong Express" possono apparire fini a se stesse (cosa che non avviene però in "Angeli perduti"!).
Questo regista ha il merito di sapere dove porre la macchina da presa, e non è una cosa da tutti!
Dunque, sufficiente è un giudizio troppo basso, buono ci può stare.
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