Regia di Claude Pinoteau vedi scheda film
Discreto film sugli amori adolescenziali, il quale, quanto a questi ultimi, riesce a catturare atmosfere e sentimenti tipici di queste esperienze, che quasi tutti hanno vissuto. Ho trovato realistiche le schermaglie amorose e le piccole manovre che le ragazze mettono in atto quando gli piace un ragazzo: finte, simulazione di non interesse, aria di sufficienza, farsi vedere con un altro per ripicca, provare a fare così per vedere come reagisce, ecc. In tutto ciò il regista dimostra una certa sensibilità e capacità di osservazione e diviene una specie di Rohmer semplificato e non verboso.
Non è neppure disprezzabile la rappresentazione del mondo degli adulti, raffigurati dai genitori della protagonista e dall'amico del padre: i tradimenti, le bugie, il mondo del lavoro... La pellicola è anche disseminata di gag di un lieve umorismo, di quelle "serie", che non guastano affatto.
Francamente il personaggio della nonna, comunque, non mi è piaciuto: troppo arzilla, spregiudicata, estremista in tutto, e sputasentenze.
Tra gli attori va segnalata la protagonista, che se la cava benino, e Claude Brasseur, che forse è il migliore.
Non è un gran film, ma in generale si guarda volentieri, e ha i suoi elementi di verità. Bella la canzone "Dreams are my reality".
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