Regia di Claude Pinoteau vedi scheda film
Incassi a tutta birra ( o meglio, a tutto sidro)in Europa, la canzone "Reality" scritta da Vladimir Cosma e cantata da Richard Sanderson in testa per mesi a tutte le classifiche e suonata e ballata a tutte le festicciole di adolescenti( le "Boums" del titolo originale):non c'è che dire, "Il tempo delle mele" fu uno dei più grandi successi del cinema francese e per i ragazzi dell'epoca si trattò di un vero e proprio fenomeno. Oggi è facile dargli dell'insulso, però per quanto legato alla fatuità di un'età corta, va riconosciuto che Pinoteau, che già si era occupato di scaramucce tra genitori e figli ne "Lo schiaffo", rende l'atmosfera dell'epoca, e prepara gli anni del riflusso venuti appena dopo quelli dell'impegno giovanile. In più, per fortuna il film non offre alcuna metafora, mette a contrasto diversi egoismi, sia quello dei genitori che vogliono concedersi nuove chances(ma tranquilli,siamo in ambiente familista in fondo e un lieto fine non si nega a nessuno) che quello della ragazzina Vic, il cui mondo è delimitato dalle prime feste in cui ballare un lento con il ragazzo del cuore e la scuola da frequentare forzatamente e non pretende di restare addosso allo spettatore più di un hit del momento suonato alla radio. Sophie Marceau, in pieno fiorire, è una delle non molte divenute dive dopo un promettente inizio da giovanissima.
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