Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Un magistrato ha la sventura di assistere ad una scena raccapricciante: una donna muore precipitando dal terrazzo della propria abitazione.
Quel fatto di cronaca nera gli consentirà di conoscere una persona incline per sua natura a violare le leggi.
Il dubbio, che possa essere implicata nella triste faccenda della donna morta suicida, non l'abbandonerà mai.
Comunque sfrutterà l'indole truffaldina dell'uomo per rendersi conto se la sorella è capace di resistere a qualsiasi tentazione pur di non privarlo della sua vicinanza.
Creerà perció le condizioni favorevoli affinché i due possano incontrarsi.
L'esito dell'esperimento non sarà peró quello da lui auspicato.
Rimarrà talmente scosso da quel fatto che non esiterà a togliersi la vita.
Era facile prevedere che non avrebbe retto il colpo, basterebbe prestare attenzione a quelle scene del film in cui mostra di avere un equilibrio psichico alquanto precario. Comunque dalla trama si puó evincere che è un lavoro,questo di Bellocchio, concepito per fare emergere la psicologia dei personaggi.
Lo scopo a cui mirava era certamente da encomiare, è il modo con cui è stato attuato che non mi ha soddisfatto per niente.
E non mi è piaciuto perchè sono del parere che nemmeno i film piú intimisti possono permettersi il lusso di abbandonarsi piú di tanto nei silenzi,che rendono tutto l'insieme piatto e quindi poco coinvolgente.
E non serve puntare sulle visioni oniriche per smorzare la monotonia, specie quando vengono utilizzate in parti non adatte per accoglierle..
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