Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Nella loro casa romana convivono il magistrato Mauro (Piccoli) e sua sorella Marta (Aimee). Non sopportando le frequenti esplosioni di follia della congiunta né il suo soliloquio, il giurista spera di liberarsi della sorella grazie all'intervento di un piccolo truffatore (Placido), simulando il suicidio della donna. Ma quando la donna deciderà di partire per una breve vacanza con la domestica (Burinato), il magistrato scoprirà di essere lui ad avere un insopprimibile bisogno della sorella e finirà suicida.
Scritto e sceneggiato dallo stesso Bellocchio (che per il copione si è fatto aiutare da Piero Natoli e Vincenzo Cerami), Salto nel vuoto concentra in un'atmosfera algida, tesa e claustrofobica due motivi fondamentali del cinema del regista: la follia e la famiglia vista come fonte di repressione. Pur appesantito da qualche intellettualismo, il film conserva una complessità inconsueta per il cinema italiano degli anni ottanta e si avvale di una eccellente prova dei due protagonisti d'oltralpe, doppiati da Vittorio Caprioli e Livia Giampalmo. La giovanissima Carlotta Natoli è una delle bambine che riaffiorano dai ricordi.
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