Regia di Wong Kar-wai vedi scheda film
Wong Kar-wai è sicuramente uno dei registi orientali più conosciuti ed apprezzati al di fuori della sua nazione d'origine, soprattutto grazie a pellicole relativamente recenti come "The Grandmaster" (2013), "2046" (2004) e in particolare grazie ad "In the mood for love", sicuramente il suo film più riuscito nonchè uno dei picchi cinematografici del decennio scorso.
Questo "As Tears Go By" invece, che risale a quasi trent'anni fa, è l'esordio del regista hongkonghese. Un esordio che in maniera sorprendente presenta da subito tutte le caratteristiche che faranno grande il cinema di Wong Kar-wai: un rapporto amoroso descritto in maniera sempre particolarmente sentita ma mai melensa, numerosi ralenti e velocizzazioni adottate sui movimenti dei personaggi, tanti grandangoli, una fotografia particolarmente vivace di cui si potrebbe trovare un degno seguito in quella del ben più recente "Solo Dio Perdona" di Nicolas Winding Refn, e infine una colonna sonora ripetitiva ma calzante e montata sempre nei momenti giusti; tutti elementi che poi saranno presenti nelle pellicole sopra citate ma anche in altri film riusciti come "Angeli Perduti" o "Hong Kong Express". In più, vi è anche un palese rimando ad una delle opere più celebri e influenti della New Hollywood, "Mean Streets" di Martin Scorsese. La trama è pressochè identica, ma se nel modello scorsesiano il personaggio di De Niro, Johnny Boy, prendeva piede solo nel finale lasciando il grosso della scena ai conflitti interiori di un grande Harvey Keitel, in "As Tears Go By" invece l'attenzione sul personaggio corrispondente è di gran lunga maggiore, senza contare che l'intera atmosfera della pellicola e in particolare il finale del film son decisamente più tragici e lugubri. L'amore, l'onore e il sacrificio di se stessi per un fine più grande sono temi centrali nei film di Wong Kar-wai, e già nel suo esordio il regista di Hong Kong li tratta come solo lui sa fare.
"As Tears Go By" pertanto risulta essere un esordio davvero notevole per come riesce già a contenere tutti i tratti caratterizzanti la poetica di un autore tra i più brillanti del cinema orientale degli ultimi trent'anni e non solo, ma è da riscoprire però anche per come riesce ad alternare momenti di romanticismo assoluto a momenti di violenza visiva non indifferente. Noir, poliziesco, melodramma, tutto miscelato alla perfezione con la tipica grazia del cinema orientale. Da vedere e rivedere.
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