Dopo essere stato un semplice poliziotto di strada, Sean Casey, studente di legge a tempo perso, riesce ad entrare nell'ufficio della Procura Distrettuale di New York. La sua speranza segreta è quella di poter modificare il sistema. Dopo solo otto mesi di lavoro, viene inaspettatamente scelto come pubblico ministero di un caso, nel quale è coinvolto un pericoloso trafficante di droga, che ha ridotto in fin di vita un anziano ufficiale di polizia. Il fatto, poi, che la vittima sia suo padre non fa altro che complicare le cose. L'impianto è quello dei film "che si facevano una volta": per metà di impianto processuale e per metà accentrato su un'indagine tesa a scoprire i risvolti dubbi del dipartimento di polizia di New York, solidamente democratico e solidale, con l'America sana unita a difendere i propri valori. Sidney Lumet una volta era uno specialista: da "Serpico" a "Il principe della città" a "Il verdetto", si destreggiava con sceneggiature accorte e tese e con autentico spirito liberal tra le trappole e gli intrighi del potere, le ambiguità della giustizia, le debolezze umane. Ma proprio da "Il verdetto" Lumet ha perso molto del suo smalto, e in questo film non riesce a organizzare una sceneggiatura equilibrata (la prima parte risulta sbilanciata rispetto alla successiva) e a rendere credibili caratteri che sembrano soltanto pallidi cliché: da Andy Garcia non abbastanza intenso a Richard Dreyfuss che continua a rifare, immutabilmente, se stesso, a Lena Olin, insignificante e inutile nel ruolo della ricca fidanzata del protagonista.
Film che ha il difetto di diventare eccessivamente moralista e verboso, ma che è sicurmente ben strutturato: decisamente imperfetto ma interessante, capace di lasciarsi guardare con attenzione alta per tutta la propria durata.
Che prezzo ha la propria integrità morale?E'questo il quesito che pone Sidney Lumet con questo suo film metà thriller processuale e metà giallo a tesi impegnato a dimostrare tutto il marcio presente ell'ammnistrazione della giustizia.Ad ogni livello.E anche il protagonista,ex poliziotto diventato avvocato e poi procuratore distrettuale per tutta una serie di circostanze… leggi tutto
A 23 anni di distanza dal capolavoro Serpico, un altro grande film sulla corruzione nella polizia newyorchese. Magistrale la sequenza di apertura con l'assistente del procuratore che fa il discorso ai neolaureati che si apprestano ad iniziare la loro carriera.
Sidney Lumet
Ottima la direzione degli attori - tutti bravi - nell'habitat naturale delle sequenze processuali. leggi tutto
Nulla da dire sulle interpretazioni degli attori (senza dubbio buone) e sulla regia sicuramente non mediocre, quello che non mi convince per niente di questo thriller è la sceneggiatura a mio avviso troppo banale e tutt’altro che veritiera (come fa un neo laureato in legge a diventare in pochi giorni una star della città? Solo al cinema può succedere..). Molto blando il ritmo dopo un inizio… leggi tutto
Che prezzo ha la propria integrità morale?E'questo il quesito che pone Sidney Lumet con questo suo film metà thriller processuale e metà giallo a tesi impegnato a dimostrare tutto il marcio presente ell'ammnistrazione della giustizia.Ad ogni livello.E anche il protagonista,ex poliziotto diventato avvocato e poi procuratore distrettuale per tutta una serie di circostanze…
Argomento già affrontato varie volte. Siccome aberrazioni come Non drammatizziamo... è solo questione di corna e Se mi lasci ti cancello sono state abbastanza stigmatizzate, segnalo sette esempi meno…
C'è chi li vuole brevi... ma per quanto certi film giudiziari sembrino lunghissimi, in genere lì i processi non durano più di due ore. Potrebbe essere una soluzione! Questa taglist però, suggerita da Silvio (il…
VOTO : 6. Questo fa parte del periodo più buio di Lumet, nel quale ne ha azzeccati davvero pochi di film (praticamente fino al magnifico "Onora il padre e la madre"). Tuttavia non è malaccio, scritto così così, con alcuni "vuoti" offre comunque uno spettacolo dignitoso e professionale. Certo la magia del cinema è lontana anni luce, ma seppur pieno zeppo di…
Solido poliziesco con risvolti giudiziari; buona recitazione, rimarchevole soprattutto Dreyfuss nella parte di un avvocato progressista ma non coglione. C’è un po’ troppa carne al fuoco, come a volte in Lumet, e qualcosa è risaputo (la polizia corrotta, sai che novità). Il titolo italiano banalizza il ben più evocativo Night falls on Manhattan.
A 23 anni di distanza dal capolavoro Serpico, un altro grande film sulla corruzione nella polizia newyorchese. Magistrale la sequenza di apertura con l'assistente del procuratore che fa il discorso ai neolaureati che si apprestano ad iniziare la loro carriera.
Sidney Lumet
Ottima la direzione degli attori - tutti bravi - nell'habitat naturale delle sequenze processuali.
Ho una grande ammirazione per Lumet, ma alle volte non è riusciuto ad uscire dagli stereotipi e questo è il caso; certo il mestiere di fa vedere, ma è proprio questo che non va, un film non può vivere solo di mestiere ed avendo Garcia la cosa poteva prendere una dimensione diversa.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (1) vedi tutti
Film che ha il difetto di diventare eccessivamente moralista e verboso, ma che è sicurmente ben strutturato: decisamente imperfetto ma interessante, capace di lasciarsi guardare con attenzione alta per tutta la propria durata.
commento di silviodifede