Regia di Sergio Stivaletti vedi scheda film
Voto 7.5 - Originalità zero, suggestione invece tanta in questa trasposizione cinematografica di un noto dramma di Gaston Leroux, altrochè!
Prodotto da un perfetto amalgama di idee di due grandi maghi del terrore del panorama italiano, Dario Argento e Lucio Fulci, quest'horror che ha qualcosa di Darkman, ma naturalmente anche del film di André De Toth (anch'esso tratto da: "Il museo delle cere" di Leroux), a mio parere, è stato proposto sullo schermo con la giusta dignità. Non condivido affatto le opinioni negative della massa perchè trovo che in questo caso, la trama sia stata ricostruita con discreta premura e maestria. Riesce a mescolare tensione, orrore, erotismo e fantascienza in una perfetta atmosfera da incubo. Tutto coinvolge, tutto impressiona, nulla è trascurabile, ogni elemento viene approfondito egregiamente ed i trucchi e gli effetti speciali sono raccapricianti quanto basta perchè rimangano impressi nella mente degli spettatori. Lo stile talvolta è visionario, farcito di richiami psicologici e quando invece non lo è, un po' si rifà a quello dei vecchi horror della Hammer è vero, ma questo personalmente lo ritengo un merito. Amo da sempre infatti l'horror artigianale e dal sapore antico e non quello da videogame spesso anche involontariamente comico dei film contemporanei ed in questo caso, le mie aspettative non sono state deluse. Inquietanti soprattutto i flashback e gli incubi attraverso i quali Sonia rivive un importantissimo episodio del suo passato e molto suggestiva ed agghiacciante la scena in cui sempre Sonia scopre che una delle statue di cera di Boris Volkoff, ha le vene piene di sangue poichè è in realtà una donna forse ancora viva. Non sottovalutabile inoltre, l'epilogo non del tutto concludente.
Lucio Fulci avrebbe fatto un lavoro anche migliore, ma purtroppo non ha potuto.
Graziosa e convincente. Per me che sono sempre stata scettica sul talento delle ex-stelline di Non è la Rai e delle fiction televisive, s'è rivelata una piacevole sorpresa.
Discreto.
Bravino.
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