Regia di Peter R. Hunt vedi scheda film
A 007 viene offerto di barattare il proprio celibato con importanti informazioni riguardo Blofeld, ma a differenza del solito si scoprirà davvero innamorato. Tutta la prima parte è interessante: il camp lascia spazio a toni più brillanti, l'intreccio per una volta è carino anche a prescindere dai feticci della saga (tutta la parte nella clinica con la mascherata di Bond e le tecniche di ipnosi) ed è percepibile un generale senso di maggior consapevolezza riguardo al fatto che i tempi stiano cambiando (rendendo necessario aggiornare il materiale narrativo). Però nel momento in cui i personaggi iniziano a giocare a carte scoperte si torna su territori più convenzionali, mostrando un lunghissimo inseguimento (seguito poi dalla consueta resa dei conti col cattivo) che inevitabilmente zoppica a causa di un comparto effettistico datato, e culminado in un finale verso cui nutro sentimenti contrastanti (ma prevale la componente negativa): da un lato apprezzo il coraggio di rinunciare al lieto fine dei capitoli precedenti aggiungendo un sottotesto tragico niente male (per una volta in cui il nostro eroe decide finalmente di mettere le radici tutto gli viene portato via in un battito di ciglia), dall'altro però mi lascia perplesso il fatto che quella che essenzialmente è una commedia molto leggera arricchita da scene action venga conclusa nel dramma assoluto senza alcun tipo di preparazione. Nel complesso fatico a considerarla un'operazione riuscita.
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