Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
Elena (Licia Maglietta), chimico quarantenne di Treviso, investe accidentalmente una barbona di origini ungheresi (Mira Sardoc: lo spunto ricalca quello di un film del 1991, Faccia di lepre). Dopo essere stata accudita per un certo periodo, l'anziana donna muore. Elena cerca allora di mettersi in contatto con i presunti parenti della donna e si reca a Taranto, dove conosce Maria (Valeria Golino) e sua figlia (Angela Marraffa), donne sottomesse alla brutalità del capofamiglia (Manrico Gammarota). Stanche dei tanti soprusi, le due pugliesi partono alla volta di Treviso, per poi proseguire con Elena il loro viaggio liberatorio verso le cime innevate del Monte Bianco.
Ancora una volta Soldini conferma di essere una delle voci più intonate nel non sempre confortante coro del nuovo cinema italiano. Atmosfere rarefatte, minimalismo al massimo, una recitazione straordinariamente naturale e ricca di sfumature, i tormenti sotterranei delle protagoniste, la delicatezza del tocco registico, la scrittura sempre entro le righe conferiscono al film che Soldini ha scritto con Doriana Leondeff un'aura di avvolgente spiritualismo penalizzato soltanto dalle scelte talvolta eccessivamente ellittiche e antonioniane del copione e da "un eccesso di buone intenzioni" (Bignardi) che tolgono a Le acrobate l'opportunità di proporsi come un autentico capolavoro. Imperdibili ed originalissime le musiche per voce di Giovanni Venosta.
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