Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
Il destino unisce in modo bizzarro le esistenze(e le solitudini) di due donne che vivono in posti agli antipodi tra di loro:la fintamente realizzata Elena,bel lavoro,amante di fascino ma terribilmente assente quando lei ha bisogno di lui,molte serate passate da sola davanti alla tv,vive nella quieta Treviso.Maria con un marito che è meglio perdere che trovare e una famiglia destabilizzata (e destabilizzante) vive con la figlia a Taranto.Attraverso la conoscenza di un anziana scorbutica in quel di Treviso vengono a contatto tra di loro.Si annusano ,si conoscono,empatizzano diventano amiche.E quando Maria con la figlia parte per Treviso per andare a trovare Elena intraprendono una sorta di pellegrinaggio alle pendici del Monte Bianco come desiderava la piccola.Soldini come al solito lavora sui personaggi femminili e sui luoghi con il cesello,aiutato da una straordinaria fotografia umorale di Luca Bigazzi che riesce a far percepire lo scarto d'ambiente e di atmosfera usando in modo più ampio del solito la tavolozza cromatica.Dirige un film difficile da raccontare ma lieve e gentile,come una carezza sul viso.Tocca,forse è meglio dire sfiora tematiche importanti che sono l'architrave del film ma non si lascia condizionare dalla mestizia che le accomuna:solitudine, vecchiaia,disagio sociale,'indifferenza,violenza domestica,degrado sociale e ambientale.Il film parla di tutto questo eppure è ben lungi dal consegnare un messaggio triste e privo di speranza.Al contrario la fuga senza perchè delle protagoniste incita a non rattristarsi troppo per pensare alle conseguenze ,ma ad un sano godersi la propria vita momento per momento.E la piccola Teresa trova un posto speciale dove nascondere il proprio dentino.Soldini riesce a cogliere la poesia dalle piccole cose quotidiane,una risata insieme,un viaggio su una macchina che ha visto giorni migliori,finalmente Elena e Maria trovano la complicità e la comprensione che la loro vita di solito non porge.Le acrobate è un film che si regge su fragili equilibri,a rischio continuo di retorica ma che ci regala la metà femminile del cielo in una bella storia d'amicizia.Gli uomini stanno sullo sfondo,forse non solo per colpa loro.Osservano da lontano,sono praticamente ininfluenti.In primo piano sono loro:donne che rifiutano di essere solo complementi,con la schiena dritta e con la felicità a portata di mano.Le acrobate è un istantanea di un momento di passaggio,un viaggio di formazione in divenire.Elena e Maria colgono l'attimo:ed è un piacere perdersi negli occhi che ridono di Licia Maglietta che letteralmente rapiscono....
come solito minuziosa
alla lunga perde il confronto con Licia Maglietta
due magnifici occhi che ridono
comprimario di classe
praticamente un cameo...
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