Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
Metà film è dedicato all'incontro a Treviso fra Elena (Maglietta) e la vecchia slava (Sardoc), molto bello, tenero, mai banale o retorico; in particolare il funerale del gatto, cui si contrappone quello anonimo della vecchia. Nella seconda metà il film perde mordente, diventa sempre più fiacco, banale, quasi dichiaratamente (ma non ne capisco il motivo), in immagini da cartolina di Taranto e della Valle d'Aosta; la cornice con la storia del dentino della piccola Teresa, spedito alla slava, che consente l'incontro con Elena e alla fine viene sepolto nella neve al rifugio Torino, è un'invenzione gradevole (soprattutto nella conclusione) ma artificiosa, per un incontro che mi pare forzato e inutile in un confronto superficiale fra nord e sud. Peccato. Fuorviante il riassunto di Morandini: il caso non c'entra, è Elena che cerca l'incontro per approfondire il ricordo e la conoscenza della slava, ma poi manca proprio questo sviluppo, e la storia sembra prendere una direzione diversa e non chiarita.
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