Regia di Claude Lelouch vedi scheda film
Un prete omosessuale, un medico, un camionista, il gestore di un ristorante, un pensionato che colleziona televisori, un cantante solitario e le loro mogli e amanti: ognuno ha dei giorni… che vorrebbe dare di matto, magari quando c'è la luna piena. Se poi ci metti anche il cambio di fuso orario, ecco che il Caso ha davvero campo libero e i destini dei personaggi saranno sottomessi ad esso.
Lelouch confeziona un racconto corale alla sua maniera, con tanto di voce off e coro greco, divagazioni grottesche, momenti di dialoghi intensissimi alternati a riflessioni sui massimi sistemi, bozzetti di ordinaria quotidianità e situazioni surreali. Se ne ricava un effetto barocco, a tratti straniante, ma gli ultimi tre quarti d'ora, per intensità delle situazioni e capacità di riannodare i fili (tutti i personaggi, interpretati da quasi tutto il ghota del cinema francese dell'epoca, si ritrovano in un gigantesco ingorgo), da soli valgono la visione del film di un autore che, a dispetto dell'ostracismo della critica, è sempre andato imperterrito per la sua strada.
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