Regia di Baz Luhrmann vedi scheda film
Baz Luhrmann si tuffa con grinta nella stramberia kitsch e iperbolica di questa riduzione sui generis del dramma shakespeariano.
L'australiano Baz Luhrmann si tuffa con grinta nella stramberia kitsch e iperbolica di questa riduzione sui generis del dramma shakespeariano, che riambienta la lotta tra Montecchi e Capuleti e l'amore tra Romeo e Giulietta in epoca odierna, in una località balneare fantomaticamente californiana (Verona Beach). Le armi bianche cedono il passo alle rivoltelle, ma ciò che in realtà strabilia sul serio è il fatto che Luhrmann, anche adattatore (con Craig Pearce) dell'opera teatrale del drammaturgo inglese, si attiene fedelmente al testo d'origine, schivando qualsiasi tentazione a rimaneggiarlo – se non per concessioni su dettagli davvero insignificanti – e conservando la forma poetica del verso giambico. Inoltre, sguaina un piglio provocatorio che non dispiace, gira il tutto con ritmo scavezzacollo ed enfatizza sino all'estasi ogni parte clou della narrazione (la lacrimevole morte di Mercuzio per mano del clan Capuleti, lo scambio finale del destino di morte nella cappella), benché ciò effettivamente possa sortire irritazione nei palati più raffinati. Per lo spettatore medio, riuscire ad entrare nello spirito anarchico e anticonvenzionale del film è difficile. Però, una volta che avviene tale sintonizzazione, se ne resta largamente appagati. L'anno prima di Titanic, l'adolescente Leonardo DiCaprio ha già notevole sex appeal. Di lui è innamorata una giovane Claire Danes.
Le musiche di accompagnamento sono ad opera di Nelee Hooper.
BUON film (7) — Bollino GIALLO
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