Regia di Baz Luhrmann vedi scheda film
Post-tarantiniano e transgender, il cinema di Luhrmann, è un amalgama irrisolvibile di felleuton e soap opera, Leone e videoclip, musical e commedia dell’arte, sul quale ha l’ardire d'innestare l’interezza del testo shakespeariano. Verrebbe da prodursi in un’arringa da puristi puzzosi e snob, perché tanta cagnara non aggiunge niente all’opera del Bardo (ma nemmeno la depaupera...) e il giochetto è cristallino e reiterato: in parte si sfrutta il potenziale, in parte si piega pretestuosamente il testo. Però, però… Luhrmann è un abile prestigiatore, intrattiene e incanta; soprattutto non perde tempo: in un lampo sa condurci al cuore del racconto. Fastoso.
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