Regia di Baz Luhrmann vedi scheda film
Baz Luhrmann ha sicuramente un grande talento visivo. E lo sfrutta nella creazione di immagini che si inseguono, si alimentano, si velocizzano fino ad una inevitabile esplosione. Di suoni, colori e luci. Il cinema di Baz pare essere racchiuso proprio all' interno dell' immagine e della sua continua manipolazione ed esplorazione. E fino a qui niente da dire. Il problema arriva dal momento in cui decide di volersi confronatre con un dei classici del teatro di Shakespeare. Romeo e Giulietta è una delle opere e delle storie più conosciute del mondo. Quindi molti artisti si sono cimentati nella sua rappresentazione. Quella di Baz è sicuramente innovativa e pirotecnica ma proprio per questo perde. Non convince. La magia di Shakespeare è sicuramente universale ed eterna. Nel senso che può trascendere il tempo e le differenze culturali tra gli uomini. Ma rimane ancorata a un proprio mondo, una propria realtà. Ed è all' interno di questo mondo che la magia dell' opera trova la sua vera dimensione.
Nel tentativo di ambientare Shakespeare nel nostro mondo, alcune cose vanno irrimediabilmente perse. Ma viene alla luce anche l' estrema contemporaneità delle storie del Bardo. Nel film tutto è eccessivo. Le riprese, i personaggi, le ambientazioni. E' un turbinio di elementi filmici e non che si traforma in un uragano che distrugge l' essenza dell' opera. L' amore. I dialoghi di Romeo e Giulietta sono stupendi. Le parole di Mercuzio e della sua follia ti arrivano dritte al cuore. Ma qui, sullo schermo, nei volti di Leonardo di Caprio e degli altri attori, mi hanno solamente annoiato. La magia è andata persa. Rimane solo un 'esplosione visiva ai limite dell' allucinatorio. E questo non si addice ad un' opera come Romeo e Giulietta dove sono più importanti le componenti psicologiche rispetto a quelle visive.
Baz troverà la sua consacrazione in Mouline Rouge, proprio perchè in quel film ha centrato una storia che si addice alla sua rocambolesca e tiratissima maniera di fare film.
Qui il suo occhio fa le prove generali.
Ma purtroppo sbaglia clamorosamente nel fare di Romeo e Giliuetta un trip per gli occhi invece che un viaggio nel cuore.
Proprio in quel luogo dove le passioni umane trovano il loro glorioso inizio e la loro tremenda fine.
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