Regia di Peter Del Monte vedi scheda film
Oliviero è un ragazzino serio e maturo: l’esatto contrario dei suoi genitori, ex sessantottini in disarmo la cui casa è frequentata dai personaggi più improbabili; fra questi c’è una ragazzotta americana che passa una notte con Oliviero, si ritrova incinta e gli molla il bambino dopo averlo svezzato (per inciso: nessuno, né all’interno del film né fra i suoi recensori, esprime dubbi sul fatto che il padre sia Oliviero; eppure, considerando l’abitudine della ragazzotta ai rapporti occasionali, non mi sembra che la cosa sia sicura). Erano tempi in cui si potevano ancora osare storie come questa: bislacca, surreale, postideologica, tipica di un periodo di riflusso ma vitale e inventiva. Bella la prima parte, dedicata ai vagabondaggi per una Milano tendenzialmente inospitale ma con nicchie di umanità e con evidenti allusioni a Miracolo a Milano (la scena in piazza Duomo). Si perde un po’ nella seconda, con qualche svolazzo di troppo e una poco convincente svolta drammatica che prevede due morti ammazzati. Poi però trova il finale giusto: chi è fatto per la vita borghese torna a casa, chi ha una mentalità da bohémien resta nel luna park, e tutti sono felici e contenti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta