Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
Le jene del quarto potere Deux hommes dans Manhattan FRANCIA - 1959. A New York il 23 dicembre scompare il capo della delegazione francese all’ONU, Moreau-Jean Pierre Melville, un giornalista dell’agenzia FRANCE PRESS, indaga, insieme ad un fotoreporter Delmas - Pierre Grasset scoprono che il delegato francese ONU Fèvre Berthier noto politico ha disertato un’importante riunione, bellissima la carrellata iniziale , il famoso tocco Melville, un quadro d’insieme perfetto. Moreau rintraccia Judith Nelson - Ginger Hall L’ultima donna vista in compagnia del politico. Dopo aver tentato il suicidio la donna viene ricoverata in clinica e qui rivela ai due giornalisti che l’uomo è morto nel suo appartamento in seguito ad infarto fulminante. A questo punto i due carpendo le chiavi di casa dalla borsa della donna ricoverata, entrano nella casa della donna, per poter fare uno scoop sensazionale articoli più foto del morto, ci penserà il direttore del giornale ad impedirlo, facendosi consegnare l’intero rullino. Delmas però ha sostituito il negativo. Però poi il fotoreporter in preda ad una crisi di coscienza rinuncia a consegnare le foto incriminate alla stampa e decide di distruggerle. Film nerissimo in un bn agghiacciante, di notevole interesse stilisticamente ed anche sul piano dei contenuti. Con una grande carica drammatica che permea il film, con personaggi precisi e dettagliati resi in modo perfetto dagli attori. Le donne sono tutte figure di contorno, conturbanti e dotate di fascino nero, quasi delle dark ladies, Melville sempre stato abile con i personaggi femminili, sempre sensuali, tutti in funzione del maschio, come in tutta la sua filmografia. Questa partecipazione rimane l’unica in un film da lui diretto, anche se non l’unica in assoluto (Fino all’ultimo respiro di Godard). Era il 1959, ma questo film faceva già capire ed intravedere, lo sguardo cinico e disincantato di Melville, riconosciuto unanimamente come uno dei maestri del Polar francese.
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