Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
All’inizio sembra un thriller spionistico: il delegato francese all’Assemblea generale dell’ONU scompare; un giornalista e un fotografo indagano presso le sue tre amanti (un’attrice, una cantante e una spogliarellista), mentre qualcuno dentro una macchina li pedina. Poi a poco a poco diventa ciò che promette il didascalico titolo italiano, con annessa citazione wellesiana: una denuncia della spregiudicatezza con cui la stampa abbranca (e magari crea) le notizie senza nessun rispetto per le persone coinvolte, denuncia peraltro ribaltata un po’ a sorpresa dall’ultima scena. Ma il titolo originale Deux hommes dans Manhattan punta altrove: gli andirivieni notturni dei due compari fra strade illuminate dal neon e locali fumosi ne fanno una rivisitazione del noir classico anni ’40, corretto da un pizzico di Cassavetes (Ombre è di quello stesso 1959). Peccato per una morale che a noi, adusi a ben altre nefandezze, ormai dice poco.
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