Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
Un diplomatico scomparso, due giornalisti a caccia di uno scoop, una metropoli notturna e ostile.
Parte come un cinegiornale, questa divagazione newyorkese di Melville, anche attore, sulle strade dei suoi modelli americani: strade buie illuminate dai neon che riconducono a una vita artificiosa di night club e locali di spettacolo.
Se i footages compaiono spesso per problemi di produzione (Melville non ebbe il permesso, ad esempio, di girare nel palazzo dell'ONU), diventano un mezzo espressivo interessante e un po' eccentrico, che però a ben vedere rientra appieno nello stile del regista, sempre attento alla forma.
Infatti, anche questo Deux hommes è formalmente ineccepibile, ma ha una storia francamente non molto interessante e JP è decisamente meglio dietro la MDP.
Anche gli snodi della trama sono meccanici e poco plausibili, o quantomeno mancano di una spiegazione che li renda tali, forse a causa della breve durata del film, così la storia diventa eccessivamente ellittica.
Comunque, gli appassionati lo dovrebbero vedere (magari non nell'orrendo pan&scan della copia di RaiMovie).
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