Regia di Alberto De Martino vedi scheda film
Curioso caso di un sequel lievemente meglio riuscito del capostipite della serie (che comunque si fermerà qui), questo Ci risiamo, vero Provvidenza? cambia regista (da Petroni a De Martino) e snellisce la lista di sceneggiatori, mantenendo solo la coppia (solidissima, d'altronde) Castellano & Pipolo. Così come al centro della pellicola rimangono Tomas Milian, nei panni del cowboy italoamericano che si veste e si atteggia come Charlot, e il suo braccio destro Gregg Palmer, nei panni di un personaggio (Hurricane Kid) decisamente ispirato a Bud Spencer/Bambino di Trinità; sono passati pochi mesi dal primo capitolo e fondamentalmente le idee sono le stesse, riproposte con il consueto brio e un pizzico di volgarità che rivela l'epoca in cui la pellicola prende forma. In sostanza Ci risiamo, vero Provvidenza? è uno sgangherato - per scelta - western girato con pochi mezzi (gli 'effetti speciali' sono addirittura ridicoli) e tanta voglia di stupire, di passare di slancio i paletti del genere: ecco così la satira di costume della prima scen(ett)a, in cui un venditore di fucili propone a una donna di scambiare il suo Winchester con due fucili non di marca: la parodia della pubblicità, celebre a quei tempi, di un detersivo; ecco una scena interamente ambientata in un pattinodromo (con scazzottata carnevalesca annessa); ecco un cinese autista di macchine a vapore e via dicendo, in un godibile crescendo delirante. Ma a parte questa sana (e a tratti senz'altro divertente, quindi riuscita) voglia di non prendersi sul serio, rimane molto poco del film. Comparsata di Nando Martellini nei panni di sè stesso; musiche (probabilmente di riciclo, quantomeno la maggior parte) di Morricone. 3,5/10.
Il bandito Provvidenza si aggira per il vecchio west con un fedele servitore cinese e l'amico nerboruto (e collega di grilletto) Hurricane Kid; la sua missione è trovare abbastanza denaro per riscattare dal padre la bella Pamela, che Provvidenza ama alla follia.
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