Regia di David Wickes vedi scheda film
Grandissimo, fantastico poliziesco violento d'azione inglese dei settanta, che merita ampiamente la fama che ha di pietra miliare del gangster-movie alla britannica. La recensione della rivista che ci ospita fa semplicemente gelare il sangue nelle vene, per pressappochismo intellettuale o più semplicemente, per la mancanza proprio di averlo mai visto.
Tratto da una serie di enorme successo in Britannia per 53 episodi e durata 4 stagioni, "Sweeney" questo il titolo originale, arrivò anche da noi programmata come "L'Ispettore Regan"(che poi è il vero nome del personaggio e non "Swenney" come nella versione e nel titolo del film italiani, che è il termine gergale per definire la squadra di poliziotti), interpretato da un bravissimo, istrionico, indomito John Thaw, sempre in conflitto con i suoi superiori delle forze dell'ordine, persino con i vari gruppi speciali antiterrorismo del ministero dell'Interno e i servizi di sicurezza(strepitoso Michael Sloane nella parte del killer alla fine pure impunito e "vincente").
Straordinario per i suoi dialoghi ruvidi, la brutalità di situazioni(l'accattivante massacro da parte dei killer travestiti da poliziotti, nello sfasciacarrozze) lo slang londinese in originale, nella sua ambientazione londinese anni '70, dalle macchine imperversanti come Ford Grenada e Rover 3500GT all'abbigliamento dei personaggi(come non dimenticare il cappotto trench di daino del sennò spesso sciagattato ma parimenti mai domo come il tenente Colombo, Regan?), ai pub tipici dove si fuma e beve dappertutto, con distributori automatici di sigarette ovunque e fauna alcoolica ancor più ben caratterizzante, alle donne bellissime e giovani come Linda Bellingham la prostituta d'alto bordo Diane Keen, dalle tettine di burro più volte mostrate.
Molto ben caratterizzato pure il rapporto di Regan con la sua squadra "volante" della polizia investigativa metropolitana di Scotland Yard, e in particolare con George Carter il suo vice come sempre interpretato da Dennis Waterman, ma non si può prescindere dalla eccellente fattura realistica delle sue nervose sequenze d'azione(da antologia quella nell''androne delle scale del palazzo, con la morte della Keen e la macchina di Carter che travolge a marcia indietro il furgone dei killer prezzolati del servizio speciale, ma anche la sua pessimistica, fallimentare e al rallenti, conclusione), discostanti sia da quelle del cinema americano hollywoodiano, che quelle del "poliziottesco" del periodo. Finale memorabile in linea con il realismo cupo e la crudezza della serie, e di questo che fu il primo film speciale ad essere girato, e completamente ex-novo.
E oltre alla partecipazione di Ian Bannen politico corrotto e ricattabile, e Colin Weilland giornalista d'assalto di un periodico socialisteggiante, come incisivo cattivo assoluto nel ruolo dello "spin doctor" pappone dei ricchi e dei politici potenti legati all'OPEC McKeen, abbiamo niente di meno che una delle colonne del teatro e del cinema inglesi del dopoguerra, come Barry Foster.
Se non il primo in assoluto, uno dei primissimi film in cui appaiono le formidabili mitragliette UZI con grosso silenziatore.
Eccellente regia di David Wickes che innerva di energia e forza, ottima fotografia di Dusty Miller, montaggio di Chris Burt, e musica di Denis King.
John Nada
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