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Cosa fare a Denver quando sei morto

Regia di Gary Fleder vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cosa fare a Denver quando sei morto

di will kane
8 stelle

In qualche modo,l'esordio di Gary Fleder richiama due dei piu'riusciti "noir" degli ultimi anni, "Carlito's way" di DePalma e "I soliti sospetti" di Synger.Del bellissimo film con Al Pacino riporta un protagonista intenzionato a mettersi sulla retta via,e, a causa del proprio codice d'onore,si caccia in una trappola mortale per fare un favore, e del "cult" con Gabriel Byrne e Kevin Spacey,l'idea di una gang scombinata di criminali di mezza tacca messa insieme piu'avvedutamente di quanto sembri.Il film,condito con sapiente humour nero,ha una buona tenuta di ritmo,un cast di ottimi caratteristi,e un'ambientazione insolita,in una citta'che il cinema statunitense praticamente ignora: a parte qualche ingenuita'di sceneggiatura(vedi l'eliminazione del superkiller Buscemi,con un trucco che non va piu'di moda neanche nei film di terz'ordine),"Cosa fare a Denver..." è un esordio che funziona,e convince abbastanza.Dal gangster dal volto umano Garcvia,che da' al personaggio una forza comunicativa molto intensa,al glaciale e maligno Christopher Walken,lugubre mafioso dal cuore di pietra,con i bravi Lloyd,Williams,Nunn,Warden e Buscemi a fare da efficaci comprimari,e la sensualita'tenera di Gabrielle Anwar,tutti personaggi che lasciano qualcosa di se'.Da non sottovalutare.

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