Regia di Danny DeVito vedi scheda film
Commedia al vetriolo o satira grottesca sul modo di allevare i bambini della società americana? Forse la seconda poichè questo, pur essendo un film per famiglie, è un film denso di una cattiveria surrealistica e paradossale che più che divertire, fa aggrottare la fronte intrigando attraverso una narrazione fluidissima che racconta con sfacciata disinvoltura il cinismo di alcuni tipi di genitori che non sembrano amare affatto i propri figli mettendo sempre se stessi davanti a tutto.
La trama possiede degli spunti sviluppati con una certa originalità e la giovane protagonista principale, Matilda, è accattivante quanto basta per non annoiare un pubblico che di film con protagonisti i bambini può averne visti già tanti, ma nonostante un buon ritmo ed un crescendo di buone idee d'effetto - più di tutte quella della psicocinesi - dopo il primo tempo, offre sviluppi e situazioni prevedibili che finiscono col renderla una commedia non poi così diversa dalle altre del genere che si aggrappano ai buoni sentimenti per colpire nel segno.
Non che racconti una storia inconsistente, ma è a tratti piatta e ridondante poichè ha per unici soggetti la crudeltà di alcuni adulti e la precoce intelligenza di una bambina che sembra celebralmente pronta per iniziare a frequentare l'università ancor prima di aver terminato il suo percorso di studi nella scuola elementare.
In realtà, gli elementi che offrono il supporto più valido al film sono la curiosità che questo suscita ed il cast che grazie a degli interpreti simpatici, concede una godibile dose d'intrattenimento. Più di tutti incide naturalmente la presenza di Danny De Vito sia in qualità di regia che di attore in un ruolo cattivello interpretato in maniera convinta ed impeccabile. Brava anche l'allor giovanissima Mara Wilson, la tenera Natalie di "Mrs Doubtfire" che in questo film però è più di una bambina dolce e carina, ma una bambina dotta ed acculturata che riesce in poco tempo a sviluppare l'abilità paranormale di spostare oggetti e persone con la mente, ma che ahimè è più amata dalla sua insegnante che dai membri della sua famiglia biologica che invece che essere fieri e lusingati dalla sua notevole intelligenza, ne sono imbarazzati e frustrati al punto tale da arrivare a farla entrare in una scuola dove i bambini vengono seviziati e maltrattati. La tematica è assai grottesca, ricca di trovate sopra le righe, ma il lieto fine d'obbligo aggiusta e compensa ogni cosa.
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