Regia di Danny DeVito vedi scheda film
Matilda è una bambina intelligente e sensibile, costretta a crescere in una mostruosa famiglia di teledipendenti volgari e disonesti e a studiare in una scuola diretta da una preside dittatoriale. Un film di bambini, ma non per bambini: una storia alla Dickens, dall’apparenza di favola triste (con qualche eccesso di effetti speciali per accentuare gli aspetti grotteschi), nella quale si possono riconoscere molti adolescenti che nel difficile periodo della crescita si sentono inadeguati alla vita. Scoprire di avere poteri magici, come succede a un certo punto a Matilda, significa imparare a sfruttare le proprie risorse nascoste e a canalizzare la propria rabbia repressa, rendersi conto di non essere soli ad affrontare il mondo e di poter contare sull’aiuto di qualcuno: un’amichetta, una maestra che a sua volta ha superato un’infanzia infelice, ma soprattutto i libri, che fanno volare la fantasia e diventano uno strumento di riscatto. Da sottolineare il finale agrodolce, per nulla scontato: i genitori, non puniti né redenti, prendono la loro strada; Matilda prende la sua, accanto a una sorta di madre surrogata. Ottimo DeVito, che dirige e si riserva un ruolo sgradevolissimo.
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