Regia di Sergej Bodrov vedi scheda film
Durante la guerra in Cecenia, due soldati dell'armata russa vengono catturati da un autoctono (Djemal Sikharulidze) intenzionato a barattarli col proprio figlio, fatto prigioniero. Dei due, il più furbo e intraprendente, ma anche ossequioso alla logica bellica (Oleg Mensikov), morirà orrendamente, mentre l'altro (Sergej Bodrov Jr.), timido e gentile, si salverà la vita. Lo scambio, comunque, non riuscirà.
Facilmente inquadrabile tra i grandi film pacifisti, da Orizzonti di gloria a Prima della pioggia, il film che Bodrov ha tratto dall'omonimo racconto di Tolstoj e sceneggiato con Arif Aliev e Boris Giller ha il respiro profondo di un racconto capace di guardare all'assurdità della guerra andando oltre la "banalità" della vicenda militare. L'attenzione del regista si ferma sui rapporti che i prigionieri instaurano tra loro e con i nemici, lasciando intravedere l'anelito lieve di una fratellanza che è condannata alla mortificazione. Attori bravissimi.
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