Regia di John Carpenter vedi scheda film
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono.
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. La cosa questa volta è un’ automobile che possiede il povero arnie cambiandolo. Il nerd sfigato che inizia il film diventa un duro, l’impotente occhialuto si trasforma in un ragazzo potente. Il delirio feticistico corrompe in maniera inesorabile e apparentemente tranquilla l’animo innocente del giovane , che si convince di avere trovato una ragione di vita. Il rapporto con la cosa deve essere perfettamente reciproco e escludente non potendo ammettere interferenze ne estranei. La ragazza più bella e contesa della scuola è una minaccia a questo legame cosi come ogni persona che tratta male l’automobile o il suo nuovo padrone. L’onnipotenza di poter dirigere la propria esistenza nella direzione voluta quando qualcuno o qualcosa ha fiducia in te riesce a rendere animata anche una cosa che l’anima non dovrebbe averla. Il passo successivo e il naturale passaggio tra il realistico e il fantastico tra il quotidiano e l’orrore che trasforma un ragazzo timido e tranquillo in una persona senza freni inibitori che insulta i genitori e rinnega la sua ragazza. Christine ha scelto Arnie e lui ha scelto lei come oggetto di vendetta e di piacere, protesi dell’uomo capace di risistemarsi da sola in una sequenza quasi erotica che illumina la vera natura del loro rapporto o di uccidere i teppisti che l’hanno danneggiata. Le cose ci cambiano, quando il possesso diventa morboso non sempre riusciamo a vedere che le persone che ti vogliono bene valgono di più delle cose che hai. Il nostro gira un altro horror materiale e concreto tra lamiere e corpi lacerati tra uomo e macchina, dove la tecnologia invece di rendere la nostra vita più facile la complica in maniera terribile.
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