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La promesse

Regia di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne vedi scheda film

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La recensione su La promesse

di steno79
8 stelle

"La promesse" è il primo film dei Dardenne che sia riuscito a circolare a livello internazionale, ma non è, come talvolta viene erroneamente indicato, il loro primo film (prima di questo i due fratelli del Belgio avevano realizzato due lungometraggi di finzione: "Falsch" con Bruno Cremer e "Je pense a vous" con Robin Renucci, entrambi film passati inosservati e su cui si possono trovare pochissime informazioni su Internet). "La promesse" già annuncia le tematiche del loro cinema sociale a venire: la lotta per la sopravvivenza, la conquista della maturità a costo di gravi sacrifici e traumi personali, la ribellione contro un ordine sociale che favorisce lo sfruttamento degli emarginati, la solidarietà fra poveri ecc. È come se fosse un'opera prima nata già matura, stilisticamente pregnante, che denuncia le aberrazioni del sistema e la perfidia del protagonista interpretato dal loro attore feticcio Olivier Gourmet senza mai alzare troppo la voce e dando il giusto spazio ad ogni personaggio: molto interessante quello di Assita, la giovane donna di colore che vuole sapere la verità sul marito e non si rassegna alle ingiustizie e al razzismo che incontra sulla sua strada. Un dramma intelligente, privo di moralismo che già offre un quadro spietato e rabbrividente del mondo in cui viviamo; tuttavia lo trovo leggermente sottotono e non altrettanto appassionante rispetto ai vertici del loro cinema che per me restano "Il figlio" e "L'enfant". Oltre a Gourmet figura un giovanissimo Jeremie Renier molto credibile nei panni di Igor, il ragazzo che sceglie di "tradire" il padre e di mantenere la promessa fatta al nero Hamidou dopo la sua morte accidentale. Curiosità: in una scena di karaoke che segna uno dei pochi momenti di serenità tra padre e figlio si ascolta la canzone italiana "Marina" e quella francese "Siffler sur la colline" di Joe Dassin.

Voto 8/10

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Ultimi commenti

  1. maurizio73
    di maurizio73

    Bello, forse il rigore del naturalismo è un pò troppo corretto da alcuni simbolismi religiosi (cristologici?), ma nel complesso un'opera equilibrata e matura. Hai dimenticato Rosetta?

  2. steno79
    di steno79

    Grazie a Snaporaz e Maurizio73 per i commenti. Maurizio: sono un grande appassionato del cinema dei Dardenne di cui ho visto quasi tutto, adesso mi manca solo Il matrimonio di Lorna. Indicavo su un ideale podio a pari merito Le fils e L'enfant, ma ho amato molto anche Rosetta e Le gamin au velo che ho recensito entrambi con 4 stelle e mezzo. La promesse è certamente un bel film e un punto di partenza per una filmografia fra le più alte del cinema contemporaneo per rigore estetico e tematico. Grazie :) un saluto

  3. ezio
    di ezio

    i Dardenne sono i miei registi "culto"...non per niente hanno vinto due palme d'oro...e anche questo film rimane imperdibile (la penso come te).....

  4. steno79
    di steno79

    Grazie anche a te Ezio :) io credo che le due palme d'oro siano state entrambe meritate... soprattutto quella per L'enfant che rimane uno dei miei film preferiti

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