Regia di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne vedi scheda film
Igor, 15 anni, aiuta il padre nel traffico illegale dell'immigrazione clandestina in una cittadina industriale vicino Liegi avida di manod'opera a basso costo. Cresciuto nel deserto morale dello sfruttamento del lavoro nero, il ragazzo non si fa troppe domande, finchè un giorno si trova a dover occultare il cadavere di Hamidou, caduto da una impalcatura e lasciato morire come un cane, proprio per non avere complicazioni con la legge. La promessa che l'uomo ormai in punto di morte riesce a strappare al ragazzo, è quella di occuparsi in qualche modo della moglie e del figlio neonato rimasti adesso senza alcuna sussistenza, ma diventa anche la molla che porterà Igor a una necessaria presa di coscienza di una situazione mai valutata prima nella sua tragica portata etica e sociale, e di conseguenza, al definitivo distacco dal mondo del padre. Autoprodotto da Luc e Jean-Pierre Dardenne (il loro è sempre "grande cinema") appassionati estimatori di Loach e di Rossellini (qui si avvertono particolarmente i segni evidenti di questi due numi tutelari), "La promesse" trova proprio nello stile realistico, asciutto e antiretorico (la pellicola è priva persino di un qualsivoglia commento musicale), la forza necessaria per denunciare, attraverso una storia di ordinari soprusi come questa, le mille promesse che l'occidente ha fatto al sud del mondo, senza mai mantenerne nemmeno una.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta