Regia di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne vedi scheda film
E'impressionante vedere come lo stile dei Dardenne a circa 10 anni di distanza dal loro debutto non sia affatto mutato anzi ha creato parecchi proseliti,sia rimasto indenne ai canti delle sirene della commercializzazione,conservi ancora quella carica di denuncia raccontando piccole storie ma al contempo parlando di grandi tematiche sempre con sguardo lucido e distaccato da cieche ideologie.Qui si parla di immigrazione clandestina,di appartamenti sudici affittati a caro prezzo,di immigrati ammassati gli uni sugli altri per spendere di meno,di caporali del lavoro che incassano mucchi di soldi,di lavori in nero senza rispettare una minima norma di sicurezza,si parla di un rapporto tra padre e figlio che viene incrinato dalla coscienza di quest'ultimo quando uno di questi immigrati muore in un incidente sul lavoro lasciando una giovane moglie e un figlio piccolo....L'ambiente è sempre quello sordido delle periferie fredde,grige,aassolutamente uguali le une alle altre,il giovane Renier ha forza espressiva non comune....
dolente
da volto a un personaggio assai squallido
grande forza espressiva
un debutto impressionante per maturita'e stile
un debutto impressionante per maturita'e stile
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