Regia di Bille August vedi scheda film
Copenaghen anni '90, Smilla Jaspens è una donna bella, colta, raffinata ma allo stesso tempo scontrosa, scorbutica, solitaria e disadattata. La donna è figlia di un medico danese e di una donna eschimese della Groenlandia, Smilla visse in Groenlandia fino a quando la madre morì assiderata nell'artico dopo il ribaltamento della propria canoa. Smilla all'epoca della morte della madre aveva sei anni e si trasferì con il padre a Copenaghen non riuscendo mai ad integrarsi nella deliziosa capitale scandinava. Smilla oltretutto ha un pessimo rapporto con il padre che chiama per nome (Moritz) e prova una malcelata e ricambiata antipatia per Benjia la seconda e giovane moglie del padre, antipatia reciproca che ad un certo punto sfocia in aperta ostilità; in poche parole le due donne arrivano alle mani. Un bel giorno Smilla che non avendo mai avuto figli non riesce a reprimere l'istinto materno fa amicizia con un bambino di sei anni che vive nello stesso condominio, il bambino manco a dirlo è eschimese di etnia Inuit. Purtroppo il bambino perde la vita in circostanze poco chiare e Smilla decide d'indagare, nell'indagine viene supportata da un misterioso meccanico di cui sembra essersi innamorata. Il film fu girato a Copenaghen tra il marzo 1996 ed il dicembre sucessivo, ovviamente una città così bella non poteva che fornire un'ottima cornice ad una storia così avvincente, il film è tratto dall'omonimo romanzo di Peter Hoeg best-sellers degli anni '90. Il cast è di altissimo livello: Julia Ormond, Richard Harris, Tom Wilkinson, Gabriel Byrne, Mario Adorf, Vanessa Redgrave eccetera. Il libro da cui è tratto il film si pone in un filone molto felice della letteratura commerciale europea, cioè quello degli anni 90, in questi anni viene pubblicato pure ''il paziente inglese''. Il film inoltre è una coproduzione europea. L'unica vera protagonista è Smilla donna disadattata, schiva, emarginata ma profondamente buona, onesta e dotata di valori ed etica. Certo Smilla non è particolarmente simpatica, volendo essere un pò ''stronzi'' potremmo supporre che se il bambino fosse stato un perfetto scandinavo biondo e con gli occhi azzurri lei non se lo sarebbe filato nemmeno di striscio, atteggiamento oltretutto autolesinista in quanto Smilla ragazza danese che si sente groenlandese si crea un ghetto con le proprie mani, si segregha con le proprie mani. L'atteggiamento che Smilla tiene con il padre e la ''matrigna'' tra l'altro è un pò egoista ed ingeneroso, in poche parole quel ''mago della letteratura'' di Hoeg crea uno di quei personaggi degni di essere stimati ma forse non di essere ammirati. Julia Ormond è assolutamente perfetta, un'interpretazione ineccepibile, la regia è buona, tutti gli altri attori se la cavano, la suspence, l'intreccio ci sono, alcune scene sono state girate veramente bene, il film è bello, si lascia vedere.
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