Regia di Douglas McGrath vedi scheda film
Lavoro molto semplice, che punta parecchie fiches sul conseguimento di un facile contatto col pubblico sfruttando per questo la componente più conciliante dell’omonimo romanzo di Jane Austen a cui si ispira lasciando da parte ogni cosa possa in alcun modo turbare la pubblica quiete (ma forse lo fa più che altro per scarsa abilità, visto che di tanto in tanto parrebbe voglia anche provarci, ma senza troppa convinzione).
Emma Woodhouse (Gwyneth Paltrow) è una donna molto sicura di se stessa (ma non per questo cattiva, anzi è solo “disegnata” così) che ama farsi soprattutto i fatti altrui e per questo prende sotto la sua ala protettiva Harriet Smith (Toni Collette) con l’obiettivo di farle trovare un marito e d’introdurla nella società che conta.
Ma intanto il tempo trascorre e le occasioni passano anche per lei.
Il film di Douglas McGrath è sostanzialmente gradevole, ma purtroppo manca di mordente e non riesce ad elevarsi in maniera sentita all’interno di un panorama ricco di contendenti come quello della commedia romantica (anche nel versante in “costume” non se la passa molto meglio).
Discrete le scenografie, ma anche queste non sono comunque realizzate in modo tale da far elargire esclamazioni importanti a suo favore, insomma un po’ in linea con un film che scorre piacevolmente, ma che allo stesso tempo non riesce mai, o quasi, a fare quello step in più che serve per forza di cose per non rimanere nell’anonimato nonostante le carte in regola per fare qualcosa di più ci sarebbero tutte.
Sulla carta, per esempio, il cast lancia buone sensazioni (sulla carta), ma poi il risultato fa in alcuni casi storcere il naso (credo che un ruolo peggiore il buon Ewan McGregor non l’abbia mai avuto), per quanto poi la Paltrow, seppur un po’ troppo sostenuta, regga piuttosto bene la scena.
Insomma il film non offre nulla d’indimenticabile e non riesce a ritagliarsi una sua collocazione importante, ma in fondo, pur nella sua compostezza (un po’ più di verve non avrebbe di certo guastato, per così dire) non è nemmeno da cestinare.
Facilmente dimenticabile, ma anche dignitoso
VOTO : 6/10.
Non si fa certo notare più di tanto, una mano più decisa alla regia (e non solo) avrebbe di certo giovato alla riuscita del film.
Comunque dignitoso.
Si danna e ci crede, magari a volte fa un pò troppo la sofisticata, ma in linea di massima si comporta come ci si sarebbe potuti aspettare.
Mediamente discreta.
Uno dei suoi ruoli peggiori di sempre.
Da dimenticare velocemente (e lui l'ha fatto senza dubbio, vista la carriera che sta portando avanti).
Sufficiente, fa benino quel (poco) che le viene chiesto.
Complessivamente passabile, ma non è che lasci poi un grande ricordo di se in questa circostanza.
Pienamente sufficiente.
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