Regia di Juan Luis Buñuel vedi scheda film
Opera più matura rispetto a "la ragazza con gli stivali rossi" (1974). Rispetto al film con la Deneuve, qua c'è una minore ricerca della "maniera bunueliana" che, evidentemente, non è un dono di famiglia ma privilegio esclusivo. La velleità in questo "Leonor" è minore come minore è la ricerca di un esasperato sperimentalismo; Juan Bunuel non ha un suo stile preciso ma almeno in questo film cerca una via personale senza cadere troppo nel manierismo alla ricerca dello stile di papà. Il film è tratto da Tieck e si sente il forte peso romantico dell'autore, Bunuel figlio ne cattura l'essenza mettendoci del suo. Un tocco surreale si sente ma non troppo, sembra un regista opposto rispetto a quello grezzo e gratuito di "la ragazza con gli stivali rossi", forse non è un grande creatore di atmosfere ne un grandissimo regista da messa in scena ma riesce ad esprimere qualcosa tra il romanticismo esasperato, il sadismo e il concetto stesso di amore totale. Questo film in costume con grandi attori e sostenuto dalla colonna di Morricone poteva molto probabilmente, in altre mani, raggiungere risultati più alti però rimane un'opera molto interessante che a tratti ha qualcosa di magico. Forse un film da riscoprire...
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