Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Sto conoscendo mano a mano il cinema di Kitano e ogni volta mi stupisce.Stupisce la prospettiva da cui racconta un mondo dove sembra esistano solo yakuza,stupiscono i suoi personaggi che sembrano sempre capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato,stupisce la sua capacità di parlare di se stesso e del proprio cinema in maniera così trasversale toccando vari generi.E questo mi sembra un po'il caso di Boiling point in cui partendo dal diamante da baseball si comincia a parlare di un ordinaria storia di vendetta nata per una sempice casualità,un piccolo senso di rivalsa probabilmente verso la persona sbagliata.Ecco sarebbe ordinaria se fosse tutto lineare,un semplice rapporto tra causa ed efffetto e invece non è così.Il percorso è tortuoso così come sono tortuose le menti umane e le vie del destino.In più Kitano lascia per sè il personaggio cardine del film,pur facendolo comparire solo nella seconda parte del film.Quello di Uehara ,un pericoloso melting pot di pazzia furiosa e risata spontanea,di violenza cieca e di immoralità assoluta.Un personaggio armato di nevrosi come di armi da fuoco assolutamente indecifrabile dall'esterno.Forse è così indecifrabile che anche la Yakuza non lo vuole tra i propri adepti considerandolo come una bomba innescata sul punto di esplodere.In Boiling point è destrutturato,anzi proprio picconato l'alone mitico che dovrebbe circondare ogni appartenente alla terribile Yakuza.Il film comincia e finisce nel diamante del campo a baseball.In mezzo l'anarchia totale....
al suo secondo film già impressiona per padronanza stilistica
ha la faccia di chi è capitato lì per caaso
non precisamente memorabile
personggio totalmente folle
ok
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