La vita di uno spericolato affiliato alla Yakuza, la mafia giapponese, in una piccola città di provincia. Tra bar, partite di baseball, omicidi, Takeshi Kitano, all'opera seconda, gira un film completamente svincolato da qualsiasi convenzione narrativa e di genere. Forse è il meno convincente dei suoi film, ma resta comunque interessantissimo.
Nel secondo film di Takeshi Kitano sono già rintracciabili quasi tutti i tratti distintivi del suo cinema, seppur proposti in una maniera non ancora del tutto equilibrata e consapevole. Un'opera acerba ma di notevole interesse per l'assoluta originalità sia dell'estetica che della narrazione, attraversata da una vena ironica vagamente surreale. 7
Non il miglior Kitano secondo me, doveva ancora affinare lo stile per raggiungere l'apice con sonatine e Hana-Bi. Restano comunque personaggi,situazioni e atmosfere superiori alla media.
Mi dispiace ma nonostante qualche momento comico e l'originalità dell'approccio di Kitano allo yakuza movie, a me Boiling Point non è proprio piaciuto. 4 1/2
Non è uno dei capolavori di Kitano, ma è sempre un film di buon livello, mai superficiale nell'intreccio e con una regia di certo non banale…E' difficile far sempre capolavori, o no?
Il film non è un gran chè, di sicuro il più brutto di quelli che fino ad ora ho visto di Kitano, ma lui è sempre grandissimo, e qui, fa davvero morir dal ridere, e questo basta, per dedicargli un visione.
Secondo film di Kitano il quale abbandona la linearità di Violent Cop per destreggiarsi nel proprio film più sperimentale (e personale?), registicamente fa un lavoro di altissimo livello realizzando uno delle proprie opere migliori per la messa in scena facendo le prove generali per i capolavori successivi, inserendo un paio di idee che ripescherà negli anni a venire; si destreggia pure in un… leggi tutto
Secondo film di Kitano, all’epoca regista ancora in erba e senza il bagaglio di esperienza che lo rese solo pochi anni dopo uno dei massimi autori nipponici contemporanei. La pellicola parte placida e un po' smarrita, descrivendo la bizzarra e tranquilla figura di un ragazzo addetto al lavaggio macchine, appassionato di baseball ma, nonostante l’impegno profuso, assolutamente negato quanto a… leggi tutto
Non conosco il cinema di Kitano. Premessa necessaria per far comprendere l'affermazione che il film, ai non addetti o appassionati, non sembra un granché. Curioso? A tratti, ma non troppo da farne oggetto grottesco. D'azione? no, pur lambendo il genere gangster movie. Strano? Ecco, strano, ma non nella sua accezione più nobile, è forse attributo appropriato. Film se vogliamo esistenzialista,… leggi tutto
Non è il miglior Kitano quello di "Boiling Point", suo secondo film da regista dopo "Violent Cop", ma gli elementi della sua cinematografia ci sono già tutti: paradossi a non finire, personaggi grotteschi e spesso psicopatici (tra i quali il killer interpretato dallo stesso Kitano, che spara con la stessa facilità con cui decide di fare sesso con il primo essere umano che…
Questo Boiling point può essere considerato il secondo capitolo di una ideale trilogia iniziata con Violent Cop e che terminerà con Sonatine, ed è sicuramente il punto di apice della definizione dell'idea di cinema di Kitano. Il regista giapponese mette in mostra qualcosa di assolutamente originale, mai visto nè in Giappone nè in altri paesi in questo modo. Il…
Avvertenza: non ho la pretesa né la presunzione che questa possa essere una lista di sconsigli, perché ognuno ha le proprie idee e i propri gusti riguardo al cinema. Si tratta al contrario di una…
Capolavoro di Kitano e del cinema degli anni '90, Bolining Poit ("punto di ebollizione","punto di rottura", "punto di non ritorno") punto!
Incentrato sulla storia di un ragazzo alle prese con il baseball e la yakuza, è il film più politico e onirico di Kitano. Già in questa apparente contraddizione risiede tutta la forza del film. All'interno del sogno (fatto dentro un…
Secondo film di Kitano il quale abbandona la linearità di Violent Cop per destreggiarsi nel proprio film più sperimentale (e personale?), registicamente fa un lavoro di altissimo livello realizzando uno delle proprie opere migliori per la messa in scena facendo le prove generali per i capolavori successivi, inserendo un paio di idee che ripescherà negli anni a venire; si destreggia pure in un…
Secondo film di Kitano, all’epoca regista ancora in erba e senza il bagaglio di esperienza che lo rese solo pochi anni dopo uno dei massimi autori nipponici contemporanei. La pellicola parte placida e un po' smarrita, descrivendo la bizzarra e tranquilla figura di un ragazzo addetto al lavaggio macchine, appassionato di baseball ma, nonostante l’impegno profuso, assolutamente negato quanto a…
Un Kitano minore, decisamente. Ancora lontano dalla raffinata stilizzazione e dall'abissale esistenzialismo dei suoi capolavori "noir" (Sonatine su tutti). Ci sono tuttavia in nuce alcuni tratti stilistici che lo renderanno uno degli Autori più caratteristici degli ultimi 20 anni: il mare, le inquadrature fisse, le parentesi umoristiche, le improvvise deflagrazioni di violenza, il gioco,…
Sto conoscendo mano a mano il cinema di Kitano e ogni volta mi stupisce.Stupisce la prospettiva da cui racconta un mondo dove sembra esistano solo yakuza,stupiscono i suoi personaggi che sembrano sempre capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato,stupisce la sua capacità di parlare di se stesso e del proprio cinema in maniera così…
Il tema caratteristico dell’opera di Kitano è la nevrosi, che si manifesta in primitive forme di rivalità e prepotenza, di cui la yakuza è l’espressione istituzionalizzata. L’approccio all’argomento oscilla tra la poesia e l’ironia, ma senza alcuna indulgenza. Il Giappone contemporaneo sembra un mondo alla deriva e privo di storia; la…
Non conosco il cinema di Kitano. Premessa necessaria per far comprendere l'affermazione che il film, ai non addetti o appassionati, non sembra un granché. Curioso? A tratti, ma non troppo da farne oggetto grottesco. D'azione? no, pur lambendo il genere gangster movie. Strano? Ecco, strano, ma non nella sua accezione più nobile, è forse attributo appropriato. Film se vogliamo esistenzialista,…
Il cinema orientale non è fatto solo di tempi morti, ralenti, immagini di stupefancente bellezza riflessiva, la cristalizzazione visiva dei versi di un Haiku. Il cinema orientale sa anche creare veloci, incalzanti e…
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Commenti (9) vedi tutti
Nel secondo film di Takeshi Kitano sono già rintracciabili quasi tutti i tratti distintivi del suo cinema, seppur proposti in una maniera non ancora del tutto equilibrata e consapevole. Un'opera acerba ma di notevole interesse per l'assoluta originalità sia dell'estetica che della narrazione, attraversata da una vena ironica vagamente surreale. 7
commento di rickdeckardVOTO 7/8 PROTOTIPO. Scarno ed essenziale anticipa un pò tutto il Kitano che verrà.
commento di luca826Non il miglior Kitano secondo me, doveva ancora affinare lo stile per raggiungere l'apice con sonatine e Hana-Bi. Restano comunque personaggi,situazioni e atmosfere superiori alla media.
commento di DaskabinettMi dispiace ma nonostante qualche momento comico e l'originalità dell'approccio di Kitano allo yakuza movie, a me Boiling Point non è proprio piaciuto. 4 1/2
commento di kotrabNon è uno dei capolavori di Kitano, ma è sempre un film di buon livello, mai superficiale nell'intreccio e con una regia di certo non banale…E' difficile far sempre capolavori, o no?
commento di carlos brigante6/7
commento di nico80Forse uno dei film meno belli di Kitano. Ma essendo il secondo film si può iniziare a vedere ciò che sarà il suo cinema.
commento di mise en scene 88Indecifrabile, quanto meno curioso.
commento di moviemanIl film non è un gran chè, di sicuro il più brutto di quelli che fino ad ora ho visto di Kitano, ma lui è sempre grandissimo, e qui, fa davvero morir dal ridere, e questo basta, per dedicargli un visione.
commento di diego