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Jerry Maguire

Regia di Cameron Crowe vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su Jerry Maguire

di Carlo Ceruti
4 stelle

Vediamo un po'. C'è il bel Cruise che è un rampante procuratore sportivo (quello che compare a malapena nella foto sui giornali vicino al campione del momento) che passerebbe persino sul cadavere di sua madre pur di racimolare un milione di dollari in più. Una notte viene scosso dal pentimento e scrive un toccante fascicolo di venticinque pagine che raccoglie tutte le verità umane tra cui: stare più attenti ai clienti, a costo di perdere qualche soldo; roba su cui Hegel si è rotto la testa insomma. Questo fascicolo ottiene un successo immediato nell'ufficio di Cruise. Ma, un giorno, quest'ultimo viene convocato al ristorante dal suo capo che, con un sorriso sfavillante stampato sulle labbra e due occhietti che sprizzano un'indomita allegria, lo licenzia; credo che nemmeno Marchionne arriverebbe a tanto. Ma perché lo licenzia? Potete ben immaginarlo: perché ha messo davanti ai milioni di dollari il bene dell'umanità. Ma Cruise non si dà per vinto ed ora richiama tutti i suoi clienti per convincerli a passare con lui. Ma convince solo un Cuba Gooding jr. sopra le righe che parla a ritmo di musica rap e che dovrebbe, in teoria, suscitare simpatia nello spettatore invece del patetismo che effettivamente trasmette.
Cruise abbandona l'ufficio seguito solo da una collega bionda e carina, con la faccia asciutta e pulita. Indovinate un po'? Questa collega, nientemeno che René Zellweger, ha un figlioletto biondo che ha un sorriso perennemente stampato sul volto a mo' di paralisi facciale, dice frasi del tipo 'ti amo tanto mamma', 'voglio un abbraccio' similmente ad un peluche a cui si deve tirare la cordicella per farlo parlare e pare amare chiunque si ritrovi intorno (tra cui Cruise ovviamente). Credete che sia finita? Macché, la ragazza ha perso il suo uomo ed ora è sola e delusa dall'amore. E Cruise non è certo qui a fare presenza. Aggiungiamoci pure che la fidanzata di Cruise, che è una donnina dai capelli rossi cattivissima che si vanta di non piangere ai matrimoni, lo prende a cazzotti ed il gioco è fatto. Ma il film (purtroppo) dura più di due ore e quindi arriviamoci con calma.
Frattanto il buono e gentile Cruise, orbato di tutti i suoi clienti dal sadico capo sorridente, è rimasto solo con Cuba Gooding jr., che è un giocatore di rugby di basso livello. Quest'ultimo ha una moglie simpaticissima, con cui si lascia andare a dei duetti così divertenti, che inorridirebbero persino i Gatti di Vicolo Miracoli. Ed i due hanno un figlioletto nero di una dolcezza tale che bacia persino il papà quando è in tv. C'è una simpatica competizione, insomma, tra i due bambini, il figlio di René Zellweger e quello di Cuba Gooding jr., a colpi di dolcezza. Chi la spunterà sul tenero cuore dello spettatore?
Comunque Cruise, manco a dirlo, si sposa con René Zellweger e Cuba Gooding jr. canta al loro matrimonio. E, dato che in questo mondo a tinte disneyane la bontà paga, ecco che Cuba Gooding jr. ottiene un contratto e sono tutti felici e contenti. Mentre il cattivo capo di Cruise si vede rifiutare nientemeno che un abbraccio da uno dei suoi clienti, mentre Cruise e Gooding jr. si abbracciano teneramente davanti alle videocamere. Che tenerezza! Quanto male c'è a questo mondo, ma per fortuna che c'è gente come Cruise alias Jerry Maguire che lo migliorano.
Non definirei questo film furbo, perché la furbizia presume un minimo d'intelligenza; cosa che in questo film manca. Piuttosto è ipocrita, è un film che annega in un mare d'ipocrisia e di falistà. Curioso che un film ipocrita e falso, voglia criticare un mondo malvagio ed arrivista. Di fatto è il film stesso che finisce per essere bersagio della sua stessa critica. Io non voglio sparare contro il cinema popolare, ma qui siamo nel gradino più infimo di questo cinema. Siamo in un cinema che può toccare solo un certo pubblico buonista e di basse pretese, che piange coi film della Disney. O, anche, qualche cosiddetto intellettuale che non è mai andato oltre la domenica sportiva. Un cinema che non rappresenta la realtà ma la falsa, la modifica, la muta a suo piacimento di modo da far risaltare la sua critica e portarla a compimento (ma cribbio chi può licenziare un tizio con il sorriso sulla faccia? Chi può baciare il papà in tv? Chi può dire 'ti voglio bene mamma' a ripetizione come un robot?). Cruise lo adoro in film come Mission ImpossibileMinority Report, ma qui è antipatico, sgradevole e farisaico. Il cinema vero è lontano anni luce. E Frank Capra, a cui probabilmente il regista Crowe s'ispira, che si sforzava di trasmettere ottimismo come scudo da un mondo avido, che rappresentava sempre personaggi altruisti ed onesti di modo da farli risaltare di fronte ad una società che annega nell'individualismo; è lontano millenni luce. Capra era un maestro, Crowe è patetico. Ma è talmente patetico ed ha un coraggio tale nel mettersi in gioco, che merita la seconda stelletta
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:2 impegno:1 tensione:1

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