Espandi menu
cerca
Mars Attacks!

Regia di Tim Burton vedi scheda film

Recensioni

L'autore

giurista81

giurista81

Iscritto dal 24 luglio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 30
  • Post -
  • Recensioni 2107
  • Playlist 109
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Mars Attacks!

di giurista81
7 stelle

Divertissment di Tim Burton che lo concepisce, su soggetto e sceneggiatura di Jonathan Gems, quale tributo al cinema di fantascienza degli anni cinquanta/sessanta. Bellissimo ed esilarante fin dal prologo, con una mandria di pecore che corrono impaurite con la lana in fiamme e un disco volante che si alza dal retro di una collinetta. E' uno degli ultimi veri B-Movie intrisi di quell'atmosfera sognante che caratterizzava il "vero" cinema di una volta. Spassoso e irriverente, con effetti granguignoleschi costituiti da raggi che bruciano la carne  e riducono gli uomini in scheletri. Burton gestisce bene la computer grafica, costretto a rinunciare per ragioni di tempo alla stop-motion, ed evita di appoggiarsi troppo sugli effetti speciali. Spicca infatti una marcatissima verve satirica che porta il film dalle parti del grottesco. "Noi veniamo in pace" dichiarano (decriptati con degli assurdi macchinari linguistici) degli improbabili marziani, dalla testa costituita da una sorta di cervello umano scoperchiato dalla scatola cranica. Una dichiarazione che induce gli americani a calare le braghe, tutti contenti di ricevere i nuovi arrivati (sembra di vedere le masse di pacifisti che sottovalutano la realtà dei fatti), salvo poi fare i conti con la vera natura degli alieni. Questi ultimi sono degli scorrettissimi conquistatori che invalidano la regola per la quale le creature intelligenti dovrebbero essere votate alla pace, come invece cercano di far capire gli scienziati (rifacendosi a certe massime filosofiche di fine anni sessanta). 

Purtroppo gli sforzi produttivi, da veri amanti del cinema di genere, vengono minati dall'uscita contemporanea del blockbusterone Independence Day che è costruito sulla medesima tematica: l'invasione aliena. Il pubblico grezzo preferisce il machismo di Roland Emmerich all'autorialità e al gusto citazionista di Burton. Il regista di Batman parte da La Guerra dei Mondi (1953), si veda la variante finale che porta alla sconfitta degli invasori (uccisi, al posto di un banale virus, dalla propagazione di una particolare canzone incisa su un disco degli anni sessanta, che mi ha fatto venire in mente i brani cantati da Malgioglio), e, proseguendo con l'introduzione dei classici dischi volanti, mette in serie una lunga sequela di citazioni. Si va dalla presunta autopsia dell'alieno caduto a Roswell ad Atto di Forza (si veda l'alieno che si toglie il volto finto, dopo aver riprodotto la corporatura di una vampettona al fine di aggraziarsi un membro del personale della Casa Bianca) fino a Terminator (substrato di carne umana danneggiato con teschio che emerge in parte sotto la parte scarnificata), anticipando persino soluzioni che saranno viste oltre un decennio dopo in Pacific Rim (il robottone manovrato dagli alieni con movimenti corporei che innescano quelli della macchina).

Eccezionale il cast artistico. Molti attori noti sono coinvolti nel progetto. Vi sono cammei di grossi attori hollywoodiani (Danny De Vito, Michael J- Fox, Natalie Portman confinati a ruoli marginali) miscelati ad altri mostri sacri quali Jack Nicholson, che fa un doppio ruolo tra cui il Presidente degli Stati Uniti, pronto a volgere verso i fini elettorali tutti gli sviluppi del caso, e ad altri volti star del circuito B-Movie quali Jim Brown (un ex pugile peso massimo costretto a fare il fenomeno da baraccone, truccato da faraone, in un locale). Figurano poi Pam Grier, che l'anno dopo sarà protagonista in Jackie Brown di Quentin Tarantino, e un divertentissimo Rod Steiger, nei panni di un generale guerrafondaio, che ricordiamo nei panni del peone in Giù la Testa di Sergio Leone. L'omaggio musicale su cui si muove tutta la storia viene nobilitato infine dalla partecipazione straordinaria di Tom Jones (tre anni dopo canterà il tormentone Sex Bomb) su cui si chiude l'ultima inquadratura di Burton e che viene gradito dai marziani (ballano pure lui sulle note delle sue canzoni). Musiche di Danny Elfman. Coloratissima la fotografia.

Fantascientifico destinato agli storici cultori del genere e che si pone, al contrario di Independence Day, quale anti-eroico e, soprattutto, intriso da una visione pacifista. Sequenza cult? Il primo attacco marziano, con i soldati idioti che si immolano guidati da un patriottismo che li fa comportare da veri idioti. Si noti anche la caratterizzazione di scienziati e giornalisti (tutti piuttosto imbecilli). Burton ne ha per tutti.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati